Uno studio condotto dall’Università di Murcia, pubblicato su Quaternary Science Reviews, ha svelato il processo attraverso cui i Neanderthal producevano catrame per creare utensili avanzati. Il catrame veniva usato per fissare punte di pietra a lance di legno, strumenti fondamentali per cacciare grandi prede come mammut e rinoceronti lanosi. Questo processo è stato ricostruito grazie a un focolare ritrovato nella grotta Vanguard a Gibilterra, risalente a 67.000-60.000 anni fa, epoca in cui i Neanderthal erano gli unici ominidi in Europa.
Nella grotta sono state trovate tracce di cenere, carbone, cristalli di catrame e elementi come zinco e rame. Gli autori dello studio ipotizzano che il focolare fosse sigillato con una miscela di guano e sabbia per evitare l’infiammabilità dei materiali vegetali al suo interno, creando così le condizioni ideali per produrre catrame. Utilizzando foglie di cisto, una pianta resinosa, i ricercatori hanno replicato il processo in laboratorio. Il catrame ottenuto era nero e viscoso, simile a quello trovato nella grotta, e si è dimostrato efficace per fissare punte di freccia a manici di legno.
Questo studio non solo chiarisce le tecniche dei Neanderthal, ma conferma anche la loro ingegnosità e capacità di sfruttare risorse naturali per sopravvivere.