Nella diga della Camastra – che serve 29 comuni della Basilicata, compreso il capoluogo di regione, cioè circa 140mila persone – sono rimasti 420mila metri cubi di acqua. È uno dei dati emersi nel pomeriggio, a Potenza, durante la riunione dell’unità di crisi che ha varato l’uso dell’acqua del fiume Basento per sostenere le condotte al servizio dei 29 comuni dello schema idrico. Bardi, in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale, ha spiegato che si sta facendo “il possibile per fronteggiare un’emergenza che non ha precedenti nella storia della Basilicata, mettendo in campo soluzioni tecniche frutto di studi e valutazioni di professionisti del settore. Continueremo a valutare il da farsi anche con il supporto di esperti nazionali”.
L’acqua del Basento si può usare per scopi potabili
Nella riunione dell’unità di crisi, Arpab, l’agenzia regionale di protezione dell’ambiente, ha affermato che l’acqua del fiume Basento può essere utilizzata per gli scopi potabili. “La qualità delle acque del Basento non si discosta da quelle di qualsiasi altro invaso o sorgente prima dell’iter di potabilizzazione”, è il giudizio di Arpab dopo i campionamenti e le analisi, secondo il direttore tecnico scientifico dell’agenzia Achille Palma. Nel Basento si registrano due superamenti, tensioattivi (0,3 mg/l rispetto al limite di 0,2) e fosfati (2,8 rispetto a 0,7) ma, come precisato, sono ”sostanze che comunque potranno essere trattate dal potabilizzatore. Alla luce di quanto rilevato – sostiene Arpab – l’acqua viene classificata in A2 e può essere destinata al consumo umano”. Palma, inoltre, ha sottolineato che sono ‘‘ampiamente sottosoglia” i valori di nichel e non sono state trovate tracce di PFAS (sostanze contenute in rivestimenti antiaderenti, tessuti impermeabili, contenitori per cibo, imballaggi). ”Al momento – è la conclusione – con questi parametri, l’acqua può essere trattata dall’impianto di Masseria Romaniello e, quindi, utilizzata per scopi potabili”.
Per la continuità nei controlli, Arpab effettuerà i campionamenti ogni settimana mentre Acquedotto lucano ogni giorno al Camastrino (la vasca delle acque di scolo ricavata nell’invaso del Camastra), all’ingresso e all’uscita del potabilizzatore. Si farà la verifica anche su tutti gli affluenti dei cinque depuratori che insistono sul fiume.
Le parole di Bardi
Il Presidente della Regione e Commissario all’emergenza ha sottolineato che “nessuna istituzione espone a rischi la salute dei cittadini. È suo compito proteggere la popolazione attraverso una serie di politiche mirate. Premessa – ha aggiunto – che va ricordata a chi in questi giorni, in una caccia all’untore, parla di allarme sociale in relazione ai lavori che porteranno acqua dal fiume Basento“. Bardi ha detto che l’unità di crisi “comprende le preoccupazioni dei cittadini ma respinge le accuse di sciatteria, negligenza o pressapochismo, addirittura esponendo la comunità a condizioni che minerebbero la salute pubblica. Saremmo i primi a evidenziare un rischio, un benché minimo fattore negativo”.
Durante la riunione è stato deciso che l’acqua del Basento sarà controllata più volte e che le verifiche avverranno anche all’arrivo e all’uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello. Venerdì 15 novembre, a Potenza, durante una riunione in programma in Prefettura, sarà varato “un sistema di vigilanza costante” lungo tutto il Basento “per evitare e sanzionare scarichi abusivi“.
Entro il 19-20 novembre è prevista la fine dei lavori per realizzare la canalizzazione che convoglierà l’acqua del fiume Basento alla diga della Camastra e poi al potabilizzatore di Masseria Romaniello. Si stima in una portata di 400 litri al secondo (il massimo da captare è di circa 750 litri al secondo). Si sta valutando anche di utilizzare le sorgenti della Val d’Agri con l’obiettivo di arrivare a una quota di 120-150 litri al secondo intervenendo sulle condotte, sulle vasche e sull’impianto di sollevamento che riguardano l’area dell’alta Val d’Agri.
Confermate le restrizioni
Sono confermate le restrizioni a Potenza e in altri 28 Comuni: tutti i giorni stop all’erogazione idrica dalle 18.30 alle 6.30 del mattino successivo, ad eccezione del sabato quando l’interruzione comincerà alle 23. Domenica ci sarà un’ulteriore valutazione per un nuovo calendario delle restrizioni.