Allerta Meteo: aria stagnante e smog, le città italiane a rischio soffocamento

Questo scenario, oltre a influire sulle condizioni climatiche, avrà un impatto significativo sulla qualità dell’aria, che si deteriorerà notevolmente. Le aree urbane e, in particolare, la Valle Padana saranno tra le più colpite
MeteoWeb

Un’ondata di nebbia fitta e persistente è in arrivo, accompagnata da una previsione di pessima qualità dell’aria. La stabilità atmosferica prevista nei prossimi giorni, determinata dall’espansione di un’area di alta pressione sull’Europa centro-occidentale, sarà il principale fattore che favorirà questa situazione. L’assenza di ventilazione, combinata con il ristagno dell’aria nei bassi strati, porterà alla formazione di foschie dense o nebbie in molte aree del Nord e del Centro Italia.

Le pianure del Piemonte, della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna saranno particolarmente soggette alla comparsa di banchi di nebbia che, in alcuni casi, potranno essere estremamente densi e persistenti. Anche le vallate interne del Centro Italia vivranno un fenomeno analogo, con una copertura nebbiosa che potrebbe protrarsi per diverse ore durante la giornata, oltre alle consuete ore notturne. In queste condizioni, le temperature massime diurne rimarranno relativamente basse nelle zone interessate dalla nebbia.

La situazione meteorologica attesa, con scarsa ventilazione e assenza di significativi cambiamenti atmosferici, potrebbe perdurare almeno fino a sabato 14 dicembre. Questo scenario, oltre a influire sulle condizioni climatiche, avrà un impatto significativo sulla qualità dell’aria, che si deteriorerà notevolmente. Le aree urbane e, in particolare, la Valle Padana saranno tra le più colpite. La conformazione geografica di questa regione, delimitata dalle catene alpine e appenniniche, ostacola il ricambio d’aria, favorendo il ristagno degli inquinanti. Città come Milano, Torino e Bologna, già spesso soggette a situazioni di inquinamento atmosferico, sperimenteranno livelli particolarmente critici. Anche centri urbani come Verona, Padova e Venezia rientreranno tra le zone più penalizzate.

Sul Centro Italia, città come Firenze e Roma non saranno esenti da un peggioramento generale della qualità dell’aria, sebbene con fenomeni meno intensi rispetto al Nord. La mancanza di rimescolamento atmosferico e l’aumento degli inquinanti nei bassi strati, legati alla ridotta ventilazione, rappresentano un problema diffuso che interesserà gran parte delle aree urbane.

L’alta pressione prevista potrebbe protrarsi anche nella settimana successiva, estendendo la durata di questo scenario critico per l’ambiente e la salute pubblica.

Condividi