“Relativamente al rischio idraulico e idrogeologico, appare necessario evidenziare come vaste aree del nostro Paese sono soggetti a fenomeni di alluvione e/o frana che determinano elevati gradi di rischio per diversi milioni di nostri cittadini. Nel suo ultimo rapporto sul dissesto idrogeologico, Ispra ha sancito che il 18,4% del territorio nazionale è classificato a pericolosità da frana elevata, molto elevata e a pericolosità idraulica media, mentre invece il 93,9% dei Comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera. Significa che 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e circa 6,8 a rischio alluvioni. Gli impatti delle frane e delle inondazioni sulle popolazioni sono stati nel corso degli ultimi decenni molto gravi: il rapporto periodico curato dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr indica nel periodo 1974-2023 per frane e inondazioni ci sono stati 1.616 morti, 40 dispersi, 1.868 feriti e 334.245 evacuati o senza tetto“. Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, durante un’audizione in Commissione Ambiente, sulle tematiche concernenti le attività in materia di previsione e prevenzione dei rischi e di gestione delle emergenze.
“Con il passare del tempo stiamo assistendo ad un aumento della frequenza di episodi che sono caratterizzati dal carattere repentino e da notevole intensità pluviometrica, e in taluni casi dalla limitatezza delle aree interessate, che sono difficili ovviamente da prevedere come nel caso, per esempio, di Ischia“, ha proseguito Ciciliano, spiegando che “alle ripercussioni del ‘climate change‘ si sommano poi quelli derivanti da una trasformazione del territorio, al notevole consumo di suolo e alla sua impermeabilizzazione, alla realizzazione di insediamenti urbani, alla tombatura dei fiumi. Tutte azioni – ha concluso – che ovviamente da un lato accolgono una maggiore qualità temporanea del viver comune, dall’altra però mettono in evidenza la fragilità del territorio che ovviamente poi esplode quando gli eventi sono particolarmente importanti”.
Ciciliano ha aggiunto che dal punto di vista della crisi idrica la Protezione Civile “monitora con continuità“.