Venerdì mattina, la Russia ha lanciato un attacco su larga scala contro gli impianti energetici ucraini, come confermato dal ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko. “Il nemico continua il suo terrore. Ancora una volta, il settore energetico in tutta l’Ucraina è sotto attacco massiccio“, ha scritto Galushchenko in un post su Facebook.
Quest’attacco è solo l’ultimo di una serie di aggressioni che hanno colpito il sistema energetico ucraino, che quest’anno ha subito ben 11 ondate di attacchi da parte delle forze russe. Questi attacchi hanno causato danni diffusi e numerose interruzioni di corrente, aggravando ulteriormente la già critica situazione energetica del paese. L’operatore di rete nazionale, Ukrenergo, ha confermato che l’attacco di oggi ha causato ulteriori restrizioni nell’uso dell’energia per i consumatori.
Le esplosioni sono state segnalate in diverse aree, tra cui la città meridionale di Odessa, dove sono stati uditi boati forti. Le autorità regionali di Kiev hanno anche dichiarato che i sistemi di difesa aerea della capitale erano in funzione per cercare di contrastare l’offensiva.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha rinnovato l’appello per una maggiore assistenza internazionale nel rafforzare le difese aeree dell’Ucraina. “La Russia mira a privarci di energia. Invece, dobbiamo privarla dei mezzi del terrore. Ribadisco il mio appello per la consegna urgente di 20 sistemi di difesa aerea NASAMS, HAWK o IRIS-T“, ha scritto Sybiha in un post su X.
In risposta all’attacco russo, l’Ucraina ha richiesto l’importazione di elettricità da cinque paesi vicini. “L’importazione avverrà entro 24 ore da Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria e Moldavia. Una capacità totale di 13.447 MW all’ora, con una capacità massima per singola ora fino a 1.098 MW“, si legge nella nota ufficiale della società Ukrenergo.
Nel frattempo, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha riportato che cinque dei nove reattori nucleari operanti sul territorio controllato dall’Ucraina hanno ridotto la loro potenza a causa dei danni causati dall’attacco missilistico russo.