Aurora boreale “in pausa”: ecco perché è scomparsa e quando potremo vederla di nuovo

Attualmente il Sole è sorprendentemente tranquillo, ma la quiete non durerà a lungo
MeteoWeb

Negli ultimi mesi, le spettacolari aurore boreali che hanno illuminato il cielo, anche in Italia, sembrano essere sparite, lasciando molti appassionati e osservatori del cielo a chiedersi il perché di questa pausa e quando potranno rivederle. Nonostante sporadiche apparizioni, i grandi spettacoli di maggio e ottobre scorsi sembrano ormai un ricordo. La spiegazione risiede nella complessa danza tra l’attività solare, i cicli naturali del Sole e la magnetosfera terrestre.

La quiete del Sole

Le aurore boreali degli ultimi mesi sono state alimentate da un’intensa attività solare, inclusi brillamenti solari e espulsioni di massa coronale (CME). Tuttavia, questa impennata è stata seguita da un periodo di relativa quiete. Attualmente, il Sole è sorprendentemente tranquillo: non si registrano brillamenti significativi da oltre una settimana. Sebbene vi siano macchie solari rivolte verso la Terra, queste non mostrano instabilità tale da generare grandi tempeste geomagnetiche.

Il ciclo solare, che dura 11 anni, alterna fasi di massima e minima attività. Ci troviamo nella fase di massimo del Ciclo Solare 25, un periodo caratterizzato da un aumento delle macchie solari e delle espulsioni di massa coronale. Tuttavia, un picco di attività solare non garantisce tempeste geomagnetiche costanti: queste si verificano solo quando l’attività del Sole disturba significativamente la magnetosfera terrestre.

L’effetto Russell-McPherron e l’equinozio

Un altro fattore determinante è l’effetto Russell-McPherron, un fenomeno scoperto nel 1972 che spiega perché le aurore tendono a raggiungere il loro apice attorno agli equinozi di marzo e settembre. Durante l’equinozio, l’asse terrestre si allinea perpendicolarmente alla linea Sole-Terra, creando condizioni ideali per la “riconnessione magnetica”. Questo processo apre temporanee “fessure” nella magnetosfera terrestre, consentendo al vento solare – flussi di particelle cariche emesse dal Sole – di penetrare più facilmente.

Le aurore spettacolari di ottobre 2024 sono state un esempio perfetto di questo effetto. Tuttavia, con l’avvicinarsi del solstizio d’inverno il 21 dicembre, le condizioni per grandi aurore sono meno favorevoli, contribuendo a questo periodo di calma.

Quando torneranno le aurore boreali?

Il silenzio attuale è solo temporaneo. Nei prossimi mesi si potrebbero verificare sporadiche aurore, ma per un ritorno significativo bisognerà attendere il prossimo equinozio, il 20 marzo 2025, e le settimane successive, quando il fenomeno della riconnessione magnetica potrebbe intensificarsi nuovamente.

Come ammirare le aurore

Se non volete aspettare fino a marzo, la soluzione è semplice: dirigetevi a Nord. L’ovale aurorale, la regione in cui le aurore si verificano più frequentemente, si trova a circa 65 gradi di latitudine Nord. Destinazioni ideali includono Norvegia settentrionale, Svezia settentrionale, Finlandia settentrionale, Islanda, Alaska e Canada settentrionale.

In queste aree, le probabilità di avvistare l’aurora boreale aumentano significativamente, e le condizioni offrono spesso la possibilità di ammirare l’aurora direttamente sopra la propria testa. Questo tipo di osservazione, chiamato “corona aurorale”, offre un’esperienza visiva più intensa rispetto alle aurore viste all’orizzonte in luoghi più a Sud.

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