Il 1° dicembre 2024 la sonda BepiColombo ha effettuato il suo 5° passaggio ravvicinato di Mercurio, il pianeta più interno del Sistema Solare. Durante questo volo la sonda si trovava a una distanza significativamente maggiore rispetto ai precedenti: 200 volte più lontano rispetto al suo avvicinamento record di 165 km dalla superficie. Nonostante ciò, BepiColombo ha catturato un’immagine suggestiva del piccolo pianeta, illuminato solitario nell’oscurità dello Spazio.
Il ruolo di MERTIS: temperature e minerali
Questo 5° sorvolo ha segnato un passo avanti nell’uso della tecnologia di bordo. Per la prima volta, la sonda ha attivato lo strumento MERTIS (Mercury Radiometer and Thermal Infrared Spectrometer), progettato per analizzare la temperatura e la composizione superficiale di Mercurio. Secondo l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), uno degli obiettivi principali di BepiColombo è proprio decifrare i misteri dei minerali presenti su questo mondo incandescente.
Un viaggio lungo e complesso
Lanciata nel 2018 con un razzo Ariane 5, BepiColombo è una missione congiunta tra ESA e l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA). La sonda sta seguendo un percorso complesso che sfrutta l’assist gravitazionale di Terra, Venere e Mercurio per correggere la sua traiettoria. Inizialmente previsto per il 2025, l’arrivo nell’orbita di Mercurio è stato posticipato a novembre 2026 a causa di alcune anomalie nei propulsori.
Il futuro di BepiColombo
Una volta raggiunta l’orbita definitiva, BepiColombo si dividerà in 2 orbiter distinti: il Mercury Planetary Orbiter (ESA) e il Mercury Magnetospheric Orbiter (JAXA). Con 16 strumenti scientifici a disposizione, i 2 moduli condurranno una serie di esperimenti per studiare le caratteristiche geologiche, termiche e magnetiche del pianeta.
Un successo scientifico in divenire
Dall’inizio della missione, BepiColombo ha già completato diversi sorvoli di Terra, Venere e Mercurio, con il prossimo previsto per l’8 gennaio 2025. Ogni passaggio fornisce dati essenziali per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del nostro Sistema Solare, rendendo questa missione un tassello fondamentale nell’esplorazione planetaria.