Il Buran del 27 dicembre 1996: un’irruzione siberiana e una nevicata da ricordare

Gli effetti di questa ondata di gelo furono spettacolari. La neve, trasportata dai venti impetuosi del Buran, raggiunse le coste del medio versante adriatico, depositando accumuli eccezionali
MeteoWeb

Il 27 dicembre 1996 l’Italia si trovava stretta nella morsa di una delle più intense ondate di gelo degli anni ’90, un evento straordinario legato al Buran, l’aria gelida di origine siberiana che si abbatte ciclicamente sull’Europa meridionale. Questa ondata gelida, iniziata il 26 dicembre, segnò profondamente il passaggio tra il 1996 e il 1997, lasciando un segno indelebile nella memoria di molti italiani. L’aria gelida, proveniente dalle steppe russe, si riversò sull’Italia, facendo crollare rapidamente le temperature. Il 27 dicembre, il freddo era al culmine: le isoterme a circa 1500 metri di altitudine registravano valori fino a -17°C nel nord-est, mentre le pianure toccavano punte di -20°C. Queste temperature estreme furono amplificate da cieli sereni e dalla debole ventilazione, che favorirono un ulteriore raffreddamento notturno.

Temperature 27 dicembre 1996

Gli effetti di questa ondata di gelo furono spettacolari. La neve, trasportata dai venti impetuosi del Buran, raggiunse le coste del medio versante adriatico, depositando accumuli eccezionali. Ad Ancona, ad esempio, il manto nevoso superò i 60 cm, trasformando il paesaggio in un panorama artico. In tutto il centro e nord Italia si registrarono condizioni climatiche proibitive, con raffiche gelide che intensificavano la percezione del freddo e rendevano difficili i collegamenti e la vita quotidiana.

Questa ondata di gelo, durata fino al 29 dicembre, culminò in uno degli episodi nevosi più memorabili dell’epoca. Tra il 30 e il 31 dicembre, la situazione meteorologica subì un cambiamento significativo. Correnti più miti, provenienti da sud-ovest, iniziarono a scorrere sopra l’aria fredda residua, provocando una nevicata spettacolare che interessò gran parte del nord Italia proprio alla vigilia di Capodanno.

La sera del 31 dicembre, città come Milano, Torino, Genova, Brescia e Piacenza furono avvolte da una fitta coltre di neve. Genova, in particolare, fu colpita da una tormenta che paralizzò la città, mentre altre località del nord-ovest vissero un Capodanno indimenticabile sotto fiocchi di neve che continuavano a cadere senza sosta. Questa nevicata “da addolcimento” segnò simbolicamente la fine dell’ondata di gelo, aprendo le porte a correnti atlantiche più miti che, nei giorni successivi, spazzarono via le ultime tracce dell’inverno siberiano.

L’episodio del dicembre 1996 rimane una pietra miliare nella climatologia italiana, non solo per l’intensità del freddo e delle nevicate, ma anche per la sua capacità di unire gli italiani in ricordi collettivi di stupore e sfida contro le forze della natura. Un evento raro e affascinante che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia meteorologica del Paese.

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