Meteo, caldo anomalo e zero termico da record: al di sopra dei 1000 metri clima primaverile

Una delle peculiarità di questa condizione è l'altezza dello zero termico, il livello oltre il quale le temperature scendono sotto lo zero. Attualmente, questo limite è straordinariamente elevato, oscillando tra i 2600 e i 2800 metri
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In questi giorni di fine dicembre, l’alta montagna italiana si trova immersa in un contesto climatico insolito, con temperature sorprendentemente miti e cieli limpidi, mentre le valli sottostanti affrontano il gelo intenso delle notti invernali. Questa situazione è determinata dalla presenza di un robusto anticiclone di origine mediterranea, che domina incontrastato e impedisce l’arrivo di perturbazioni fredde provenienti dal Nord Atlantico. L’anticiclone porta con sé aria secca e stabilità atmosferica, creando uno scenario meteorologico poco comune per il periodo.

Una delle peculiarità di questa condizione è l’altezza dello zero termico, il livello oltre il quale le temperature scendono sotto lo zero. Attualmente, questo limite è straordinariamente elevato, oscillando tra i 2600 e i 2800 metri. Sebbene si preveda una lieve discesa nei prossimi giorni, tali valori restano significativamente anomali per la stagione. Le giornate risultano dominate da un cielo terso e da una visibilità eccezionale, che amplifica il fascino dei paesaggi montani.

Zero termico 30 dicembre

Le temperature massime registrate sull’Appennino Centrale e Settentrionale testimoniano questa straordinarietà. Località situate sopra i 1000 metri hanno riportato valori tipicamente primaverili. Ad esempio, a Pintura di Bolognola, nelle Marche, a 1360 metri di altitudine, la colonnina di mercurio ha raggiunto i 14°C. Sestino, in Toscana, a quota 1000 metri, ha registrato la stessa temperatura, mentre Monte San Vicino, sempre nelle Marche, ha toccato i 13,2°C a 1219 metri. Anche località più alte, come Monte Prata (1813 metri) e Abetone – Rifugio Selletta (1710 metri), hanno visto temperature rispettivamente di 11,3°C e 11°C.

Un altro elemento degno di nota è l’assenza di temperature minime sotto lo zero in queste aree, nonostante si tratti di uno dei periodi dell’anno con il minor numero di ore di luce e il sole basso sull’orizzonte anche nelle ore centrali della giornata. Questo fenomeno sottolinea l’intensità dell’effetto stabilizzante dell’anticiclone, che non solo riscalda le cime, ma protegge anche le valli dal raffreddamento notturno estremo.

Il contrasto tra il clima mite delle alture e il gelo che avvolge le aree più basse crea uno scenario unico e suggestivo, con implicazioni significative per gli equilibri naturali e le attività umane in queste zone. La montagna si gode questa tregua invernale atipica, immersa in un’atmosfera serena e straordinariamente luminosa.

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