L‘Unione Europea sta riducendo le proprie scorte di gas al ritmo più rapido degli ultimi 3 anni, spinta da temperature più basse rispetto all’anno scorso e da un calo delle importazioni di Gas naturale liquefatto (LNG). Un’analisi del Financial Times evidenzia che, dal termine della stagione di rifornimento a settembre fino a metà dicembre, le riserve sono diminuite del 19%, un calo ben superiore a quelli dei 2 anni precedenti, quando le temperature più alte e una domanda industriale contenuta avevano mantenuto elevati i livelli di stoccaggio. La diminuzione delle importazioni di LNG, dovuta anche alla concorrenza con gli acquirenti asiatici e a una domanda crescente in Europa, ha obbligato l’UE a fare maggiore affidamento sugli stoccaggi sotterranei. Attualmente, i livelli di stoccaggio sono al 75%, appena sopra la media degli ultimi dieci anni, ma notevolmente inferiori al 90% registrato a metà dicembre 2022.
L’ultima volta che le scorte si erano svuotate così rapidamente è stato nel 2021, quando la Russia aveva iniziato a ridurre le forniture di gas tramite gasdotto, prima dell’invasione dell’Ucraina. Nonostante i prezzi del gas in Europa siano oggi circa il 90% più bassi rispetto al picco di oltre 300 euro per megawattora raggiunto durante la crisi energetica dell’estate 2022, il rapido esaurirsi delle riserve durante l’inverno potrebbe complicare e rendere più costoso il rifornimento nel prossimo anno. I trader stanno già negoziando contratti per l’estate 2024 a prezzi superiori rispetto a quelli previsti per l’inverno 2025, suggerendo un aumento dei costi per ripristinare gli stoccaggi.
L’UE è tenuta a raggiungere il 90% della capacità di stoccaggio entro novembre, come stabilito dalla Commissione Europea, sebbene alcuni Paesi abbiano obiettivi inferiori. Inoltre, la domanda di gas è aumentata, anche a causa di ondate di freddo e della “Dunkelflaute” (periodi senza energia solare o eolica), che ha spinto a un maggiore utilizzo di gas per la produzione di energia. La domanda industriale è cresciuta del 6% tra gennaio e novembre 2023 in 9 Paesi dell’Europa nord-occidentale rispetto all’anno precedente. Alcuni Paesi stanno esaurendo le riserve più rapidamente, come i Paesi Bassi, con una riduzione del 33%, e la Francia, con una diminuzione del 28% dall’inizio dell’inverno. Inoltre, si prevede che le forniture di gas russo attraverso l’Ucraina cesseranno alla fine del 2024, quando scadrà l’accordo di transito, ma secondo Eurogas questa eventualità non desta preoccupazioni immediate.