L’Italia è stato il “3° Paese al mondo a lanciare un satellite nel 1964 il San Marco dopo gli Usa e la Russia. Da quel momento il sistema italiano nello Spazio si è evoluto e copre tante attività” dai satelliti per la navigazione allo studio scientifico “grazie alla collaborazione tra l’Università e le imprese. L’Italia è una potenza spaziale di eccellenza ed è riconosciuta a livello internazionale”: è quanto ha dichiarato il presidente dell’ASI, Teodoro Valente, in occasione della cerimonia nella Giornata Nazionale dello Spazio.
“Lo Spazio sarà una parte importante del nostro futuro economico e sociale, che parte dal passato, si articola su azioni presenti e porta al futuro“, ha aggiunto Valente. “Oggi ricordiamo i 60 anni del lancio del San Marco 1, satellite costruito e lanciato da un team di italiani“. “I 60 anni rappresentano l’ingresso ufficiale dell’Italia nello Spazio anche se le attività spaziali sono iniziate prima. Questo è stato reso possibile dalla lungimiranza del professor Broglio che è stato in grado di costruire una scuola che ha ancora i suoi allievi“, ha sottolineato Valente.
A 60 anni dal suo “ingresso ufficiale” nello Spazio, il sistema italiano in questo settore “è cresciuto e consolidato” e “oggi l’Italia è in grado di coprire tutti i domini delle attività spaziali: dall’osservazione della Terra all’esplorazione umana e robotica, fino alle telecomunicazioni e alla navigazione, l’accesso allo spazio e la ricerca“, ha osservato Valente. Tutto questo, ha aggiunto, è possibile “grazie a un ecosistema integrato che fa dialogare università, ricerca e imprese“. È questa, per il presidente dell’ASI, “la via italiana allo Spazio“, con la competenza del nostro Paese in settori destinati ad avere una grande espansione come la difesa planetaria, con il telescopio Flyeye la cui costruzione è prevista in Sicilia, la costellazione Iride per l’osservazione della Terra, il contributo all’Agenzia Spaziale Europea per la costruzione dei moduli della futura stazione spaziale Gateway destinata all’orbita lunare e, sempre per la Luna, il programma di telecomunicazioni Moonlight e poi la partecipazione alla missione ExoMars.
Tante anche le collaborazioni bilaterali, come quelle con la NASA, l’agenzia spaziale giapponese JAXA. Valente ha inoltre annunciato che nel 2026 l’Italia coordinerà lavori del comitato internazionale Copuos, istituito nel 1959 per promuovere la cooperazione per l’uso pacifico dello spazio. “Tutto quello che facciamo è per migliorare la vita dei cittadini, all’insegna di sicurezza e sostenibilità“, ha detto ancora Valente, “con occhio attento alle nuove tecnologie, fra le quali l’intelligenza artificiale e il quantum computing, e guardando a nuove aree come meteo spaziale, con l’impegno a operare per l’uso pacifico dello Spazio“.