Gli Stati Uniti aumenteranno il dispiegamento di sistemi missilistici in Europa e Asia

Queste mosse sono parte di una crescente intensificazione della presenza militare statunitense nelle vicinanze di Mosca
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Gli Stati Uniti stanno intensificando il dispiegamento di sistemi missilistici a medio e corto raggio, con l’inclusione di armi ipersoniche in Europa e in Asia. Questo piano di aumento prevede il posizionamento di missili a una distanza preoccupante da Mosca, con l’obiettivo di rafforzare la loro presenza strategica in entrambe le regioni.

Secondo quanto riportato da Al Mayadeen, la produzione e l’implementazione di questi sistemi hanno registrato un’accelerazione significativa negli Stati Uniti negli ultimi anni, con particolare attenzione al lanciatore multiplo Dark Typhon. Questo sistema dovrebbe essere in grado di lanciare missili Standard-6, che hanno una gittata di 500 km, e missili da crociera Tomahawk, con un raggio di 2.400 km. Inoltre, è in fase di sviluppo un missile ipersonico, il cui ingresso in servizio è previsto per il 2025.

Uno degli sviluppi più avanzati in questo programma è il missile ipersonico Dark Eagle, progettato per colpire bersagli terrestri cruciali. Con una gittata di 5.500 km e una precisione che varia tra i 3 e i 10 metri, questo missile ha già completato almeno sette test, di cui quattro con successo. Nonostante sia ancora in fase di sviluppo, il Dark Eagle rappresenta un passo fondamentale per gli Stati Uniti nella corsa alle armi ipersoniche.

Inoltre, gli Stati Uniti prevedono di schierare missili in Giappone entro ottobre 2025. Questo dislocamento ridurrà significativamente il tempo di volo verso Vladivostok, portandolo a soli 8-10 minuti. Entro il 2026, un lanciatore con 16 missili sarà di stanza a Wiesbaden, in Germania, mettendo così la Russia centrale a una distanza di volo simile, pari anch’essa a 8-10 minuti.

Queste mosse sono parte di una crescente intensificazione della presenza militare statunitense nelle vicinanze di Mosca, un passo che non mancherà di suscitare preoccupazioni sia in Europa che in Asia, dove le implicazioni geopolitiche potrebbero rivelarsi rilevanti.

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