La grande nevicata del 27-29 dicembre 1788: Roma imbiancata come mai prima

L’episodio si inserisce nel contesto della cosiddetta Piccola Era Glaciale, un periodo caratterizzato da inverni rigidi e frequenti nevicate anche in aree generalmente miti come la capitale italiana
MeteoWeb

Tra il 27 e il 29 dicembre 1788, Roma fu protagonista di una straordinaria nevicata che rimane uno degli eventi meteorologici più memorabili della sua storia. L’episodio si inserisce nel contesto della cosiddetta Piccola Era Glaciale, un periodo caratterizzato da inverni rigidi e frequenti nevicate anche in aree generalmente miti come la capitale italiana.

Le cronache dell’epoca descrivono un dicembre inizialmente stabile e freddo, con la vigilia di Natale segnata da un clima sereno ma pungente. La notte del 24 dicembre, il ghiaccio formatosi all’esterno rimase intatto per tutta la giornata successiva, un chiaro segnale dell’intensità del freddo. A partire dal 26 dicembre, però, un progressivo calo della pressione atmosferica e un cambio nella direzione dei venti preannunciarono il peggioramento delle condizioni meteorologiche.

Il 27 dicembre Roma si svegliò sotto una fitta nevicata accompagnata da raffiche di vento provenienti da nord-ovest. La neve cadde abbondante per tutta la mattina, con brevi pause seguite da nuove precipitazioni fino al pomeriggio. Alla fine della giornata, la città era completamente imbiancata, trasformata in uno scenario di rara bellezza, ma anche teatro di inevitabili disagi.

Neve a Roma

La situazione non migliorò il giorno successivo. Il 28 dicembre, nevicate intermittenti continuarono a interessare la città, mentre il vento da nord-ovest dominava ancora la scena. Nel frattempo, la pressione atmosferica iniziò a risalire lentamente, preludio di un miglioramento che si sarebbe manifestato solo a partire dal 30 dicembre. Tuttavia, il 29 dicembre riservò un’ulteriore ondata di neve intensa, con precipitazioni che si susseguirono per diverse ore, alternando pause e rovesci di notevole intensità. Solo in serata la nevicata cessò definitivamente, lasciando spazio a un vento di tramontana che contribuì a mantenere il freddo rigido e a consolidare la neve al suolo.

Il 30 dicembre, con il ritorno del sereno e un forte calo delle temperature, Roma si svegliò avvolta in un manto bianco che, secondo i resoconti dell’epoca, offriva uno spettacolo straordinario e inusuale per la città. La neve rimase al suolo per circa una settimana, complice il perdurare delle basse temperature, che raggiunsero i -3,2°C la mattina del 31 dicembre. Nonostante il freddo intenso, i meteorologi dell’epoca lo giudicarono meno eccezionale rispetto ad altri episodi, come quello del febbraio 1782.

La nevicata romana non fu un evento isolato. Nei giorni successivi, il freddo eccezionale e le abbondanti nevicate interessarono altre città e regioni del Mediterraneo occidentale. Napoli fu anch’essa imbiancata, mentre le Isole Baleari registrarono accumuli di neve superiori al mezzo metro. Persino città come Marsiglia e Barcellona furono colpite da questo evento climatico straordinario, che testimonia l’intensa ondata di freddo che segnò quell’inverno e rese il dicembre 1788 particolarmente rigido in tutta Europa.

Questa nevicata storica rappresenta uno dei tanti esempi dei cambiamenti climatici che hanno interessato l’Europa nel corso dei secoli, fornendo un’istantanea delle condizioni meteorologiche durante la Piccola Era Glaciale. Per i romani dell’epoca, fu un evento eccezionale, capace di trasformare la loro città in un paesaggio dal fascino nordico e di entrare a pieno titolo nella memoria collettiva come una delle nevicate più significative della storia di Roma.

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