La palma da cocco invade le foreste del Pacifico

La mappatura realizzata nel quadro di questo studio rappresenta un primo passo importante per aiutare le comunità degli atolli del Pacifico a visualizzare lo stato delle loro foreste
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La palma da cocco ha invaso le foreste degli atolli del Pacifico, sottraendo preziose risorse naturali come terra e acqua alle foreste native. Un recente studio condotto dall’University of California, Santa Barbara (UCSB) e pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters ha evidenziato la drammaticità di questa situazione. “L’olio di cocco – ha dichiarato Michael Burnett, autore principale della ricerca e dottorando nel Dipartimento di ecologia, evoluzione e biologia marina dell’UCSB – era essenziale per le economie degli atolli, ma oggi la maggior parte delle piantagioni di palme da cocco sono abbandonate e invase dalla vegetazione. Con le crescenti minacce climatiche che gli atolli del Pacifico devono affrontare, è fondamentale capire dove queste piantagioni abbandonate stanno consumando risorse critiche di terra e acqua e dove potrebbero esserci opportunità di ripristinare le foreste native a vantaggio delle isole e degli isolani.”

Oggi le palme da cocco occupano oltre la metà della copertura arborea di queste isole, relegando gli alberi di latifoglie autoctoni, un tempo ampiamente diffusi, a piccole frazioni del loro areale naturale. “Questo è un problema,” ha affermato Burnett, “perché la sostituzione delle foreste di latifoglie con monocolture di cocco è stata collegata all’esaurimento delle falde acquifere, al declino delle popolazioni di uccelli marini e agli impatti negativi sulle barriere coralline adiacenti. Comprendere l’attuale estensione delle piantagioni di cocco è fondamentale per affrontare le sfide di sostenibilità che le comunità dei 266 atolli del Pacifico devono affrontare.”

La situazione è ancora più preoccupante se si considera la rapidità con cui questi ecosistemi unici vengono distrutti. Secondo lo studio, questa perdita supera addirittura il tasso di deforestazione legato alla produzione di palma da olio, almeno in termini relativi, in altre parti del mondo. Ad esempio, il 10,8% della superficie terrestre del Borneo è stata convertita in monocolture di palma da olio entro il 2015. Nel caso degli atolli del Pacifico, le palme da cocco coprono attualmente il 58,3% della superficie forestale totale e il 24,1% della superficie terrestre totale. Nonostante il crescente abbandono delle piantagioni negli ultimi decenni, le palme da cocco continuano a superare le latifoglie autoctone in termini di areale.

Tuttavia, la ricerca ha anche messo in luce il potenziale delle piantagioni di palme da cocco per contribuire al ripristino dell’ecosistema e alla conservazione delle risorse naturali. “Le piantagioni di palme da cocco hanno un notevole potenziale per il ripristino dell’ecosistema, la conservazione delle risorse e la resilienza climatica,” ha dichiarato Elizabeth Terk, direttrice della conservazione della Micronesia per The Nature Conservancy. “Le noci di cocco e gli alberi di cocco sono profondamente intrecciati nelle vite e nei mezzi di sostentamento dei popoli e delle comunità del Pacifico, simboleggiando resilienza e sostentamento. Tuttavia, trasformare le piantagioni abbandonate sugli atolli in foreste native offre inestimabili benefici ecologici, come il recupero della biodiversità e la resilienza climatica. Trovare un equilibrio è essenziale per un futuro sostenibile.”

La mappatura realizzata nel quadro di questo studio rappresenta un primo passo importante per aiutare le comunità degli atolli del Pacifico a visualizzare lo stato delle loro foreste e a valutare i potenziali usi migliori, puntando alla creazione di un futuro ecologicamente sostenibile per queste terre.

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