La plastica stocca milioni di tonnellate di carbonio

"Abbiamo accumulato più carbonio nei prodotti antropici rispetto a quanto sia presente nel mondo naturale, ma continuiamo a ignorare questa problematica, esacerbandone i rischi"
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La plastica, insieme agli edifici e alle infrastrutture umane, è una delle principali fonti di stoccaggio di carbonio, fungendo da “pozzo di carbonio” che conserva circa 400 milioni di tonnellate di carbonio ogni anno. Un’attenta gestione di questi materiali è cruciale per prevenire che questo carbonio immagazzinato venga rilasciato nell’atmosfera. È quanto emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista Cell Reports Sustainability, condotto dai ricercatori dell’Università di Groningen. Lo studio, guidato dal professor Klaus Hubacek, ha analizzato i dati relativi agli input e agli output dei materiali in diversi settori economici a livello globale per l’anno 2011, l’unico per cui sono disponibili informazioni a livello mondiale.

Gli autori dello studio hanno calcolato la quantità di carbonio associata a vari settori, utilizzando il contenuto medio di carbonio dei prodotti. Le dinamiche legate al modo in cui il carbonio di origine fossile interagisce con l’ambiente sono ben conosciute, spiegano gli esperti, ma si sa ancora poco su come questo carbonio venga immagazzinato nei prodotti di origine antropica. “Abbiamo accumulato più carbonio nei prodotti antropici – afferma Hubacekrispetto a quanto sia presente nel mondo naturale, ma continuiamo a ignorare questa problematica, esacerbandone i rischi“.

L’importanza di queste scoperte evidenzia la necessità di politiche e pratiche che controllino più efficacemente lo stoccaggio del carbonio in questi materiali, per evitare potenziali danni ambientali legati al loro rilascio.

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