“Il Mediterraneo di fronte alla piaga delle microplastiche”, i numeri allarmanti secondo Expédition MED | FOTO e VIDEO 

I dati raccolti quest'anno rivelano che la densità media dei rifiuti plastici è aumentata di cinque volte
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
  • Microplastiche Mediterraneo
/
MeteoWeb

Il Mediterraneo è oggi pesantemente minacciato dal crescente inquinamento da microplastiche. Le zone di concentrazione di questi frammenti di plastica hanno superato i 2 milioni di pezzi per km², come confermato dall’Expédition MED VigiePlastic 2024. Bruno Dumontet, fondatore e capo dell’Expédition MED, ha dichiarato: “i risultati della nostra ultima campagna di raccolta evidenziano la gravità della situazione in Mediterraneo. Questi numeri allarmanti mostrano che la zona di accumulo di plastica persiste e si intensifica, nonostante gli sforzi per ridurre l’inquinamento marino. La fragilità del nostro ecosistema marino è un chiaro segnale della necessità di una collaborazione scientifica”. 

I dati raccolti quest’anno rivelano che la densità media dei rifiuti plastici è aumentata di cinque volte, passando a 156.327 particelle per km², con concentrazioni dieci volte superiori rispetto a quelle rilevate nel 2018 dal WWF. Ma la scoperta più inquietante riguarda una zona di accumulo tra il Capo Corso e l’isola toscana di Capraia, dove le concentrazioni di plastica raggiungono i 2 milioni di frammenti per km². Questa zona di accumulo è stata identificata per la prima volta nel 2017, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature / Scientific Reports.

Come ogni anno, l’organizzazione Expédition MED coinvolge scienziati ed eco-volontari per raccogliere campioni. Questo metodo consente di analizzare a bordo la composizione chimica della plastica raccolta, composta principalmente da polipropilene e polietilene, materiali frequentemente utilizzati per imballaggi e oggetti monouso. La campagna VigiePlastic 2024 ha coperto 1.850 km di navigazione, con 52 campioni analizzati, testimonianza dell’entità di questo inquinamento e del suo impatto transfrontaliero.

“L’expédition MED svolge un ruolo cruciale nel campionamento spaziale e temporale della plastica nel Mediterraneo, utilizzando un metodo scientifico ben consolidato e armonizzato con quelli applicati in altre regioni del mondo. Inoltre, la partecipazione degli ecovolontari, così come le attività di sensibilizzazione svolte nei porti, sono di grande importanza per allertare la popolazione sul grave problema dell’inquinamento da plastica. Durante la campagna del 2024, abbiamo identificato aree di grande accumulo di plastica all’interno del Santuario Pelagos, una zona marina protetta l’idea che l’inquinamento da plastica sia transfrontaliero e che siano necessarie azioni non solo a livello nazionale, ma su scala dell’intero bacino del Mediterraneo”. 

Condividi