E’ morto Osamu Suzuki, uno dei più grandi dell’automotive mondiale: lottava contro un linfoma maligno

Suzuki si è dimesso da presidente all'età di 85 anni nel 2015, cedendo l'incarico al figlio, Toshihiro Suzuki
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Osamu Suzuki, leggendario ex presidente e amministratore delegato della Suzuki Motor, che ha contribuito a trasformare il produttore giapponese di mini-veicoli in un’azienda competitiva a livello globale, è morto a 94 anni a causa di un linfoma maligno. Lo ha riferito la società. Suzuki, noto per le sue osservazioni sincere e la sua cordialità, era diventato amministratore delegato della Suzuki nel 1978: sotto la sua guida Suzuki diventò la prima casa automobilistica giapponese ad iniziare la produzione locale in India, dove le sue auto si rivelarono estremamente popolari. Suzuki si è dimesso da presidente all’età di 85 anni nel 2015, cedendo l’incarico al figlio, Toshihiro Suzuki.

Nato il 30 gennaio 1930 come Osamu Matsuda, Suzuki lavorò in banca dopo essersi laureato alla Chuo University School of Law di Tokyo. Entrò a far parte della Suzuki Motor, che ha sede nella città di Hamamatsu, nel Giappone centrale, nel 1958 quando sposò una figlia dell’allora presidente dell’azienda Shunzo Suzuki, che apparteneva alla famiglia fondatrice. Come a volte è consuetudine in tali situazioni, Matsuda adottò il cognome da nubile della moglie. Nel 1979, un anno dopo essere diventato il quarto presidente della Suzuki Motor, lanciò una minicar economica, che divenne un grande successo e fu promossa sui mercati mondiali. Sotto la guida di Suzuki, le vendite dell’azienda sono cresciute di oltre dieci volte, raggiungendo i 3 trilioni di yen (19 miliardi di dollari) negli anni 2000.

La visione di Osamu Suzuki

Osamu Suzuki ha anche chiuso accordi commerciali con altri produttori globali come General Motors e Volkswagen negli anni 2000, per poi arrivare, vista la crescente concorrenza, a formare un’alleanza con Toyota nel 2019 per co-sviluppare veicoli a guida autonoma. Mentre altre case automobilistiche giapponesi si sono espanse nei mercati degli Stati Uniti e della Cina, offrendo un’ampia gamma di veicoli, Suzuki è rimasta fedele alle mini e alle auto compatte, principalmente nell’Asia meridionale e sud-orientale. “Produrre prodotti di buona qualità e a basso prezzo è la base della produzione – aveva detto Suzuki una volta in un’intervista con l’emittente televisiva Nhk -. Non possiamo abbassare i costi stando sedute negli uffici del presidente, quindi bisogna stare in fabbrica per capire il lavoro e avere idee”. 

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