Progetto innovativo contro il cancro alla prostata: dieta mirata e radioterapia con isotopi

Questi isotopi agiscono come "missili" che raggiungono le cellule tumorali, risparmiando quelle sane anche se il tumore si è diffuso in più punti
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Un nuovo approccio nella lotta contro il cancro alla prostata si sta sviluppando grazie ai ricercatori della Michigan State University (MSU). Con l’obiettivo di portare ingredienti freschi e locali nei piatti dei pazienti, il team applicherà il concetto dalla fattoria alla tavola nel trattamento di questa malattia. Il fulcro di questa innovativa terapia è il promezio-149, un isotopo che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella radioterapia mirata, un processo in cui isotopi radioattivi vengono somministrati direttamente alle cellule tumorali, danneggiando il loro DNA.

Grazie al supporto di un nuovo Strategic Partnership Grant della Michigan State University Research Foundation, il gruppo interdisciplinare ha in programma di istituire un framework presso il campus MSU, progettato per semplificare lo sviluppo di un radiofarmaco a base di 149Pm come trattamento contro il cancro alla prostata. Il sistema utilizzerà strutture all’avanguardia, tra cui il Facility for Rare Isotope Beams (FRIB), l’Institute for Quantitative Health Science and Engineering (IQ) e i laboratori di radiochimica recentemente ampliati del Dipartimento di Chimica della MSU.

Le scoperte derivanti da questo progetto potrebbero non solo migliorare le prospettive di sopravvivenza dei pazienti con cancro alla prostata, ma anche formare la prossima generazione di scienziati impegnati nella trasformazione di nuovi isotopi in sistemi efficaci per la somministrazione di farmaci. “Il nostro approccio dal produttore al consumatore è unico per la MSU e spazia dalla produzione di radionuclidi ai test preclinici“, ha dichiarato Carolina de Aguiar Ferreira, uno dei tre responsabili del progetto e professore associato nei dipartimenti di Radiologia, Farmacologia e Tossicologia e Ingegneria biomedica.

In collaborazione con Katharina Domnanich e Alyssa Gaiser, entrambe professoresse associate e responsabili del progetto presso il Dipartimento di Chimica e il FRIB, il team punta a creare una piattaforma che in futuro potrà testare altri radionuclidi promettenti per combattere diverse forme di cancro. “Ci piacerebbe vedere il nostro progetto 149Pm essere solo l’inizio di una meravigliosa collaborazione interdisciplinare per una pipeline di applicazioni dalla produzione di isotopi alla medicina nucleare“, ha affermato Domnanich. “Siamo entusiasti della possibilità di fare davvero la differenza nella vita dei pazienti“, ha aggiunto de Aguiar Ferreira.

Nel contesto della terapia radiofarmaceutica, i radioisotopi vengono legati a molecole che ricercano caratteristiche biochimiche uniche all’interno dell’organismo, mirate alle malattie. Questi isotopi agiscono come “missili” che raggiungono le cellule tumorali, risparmiando quelle sane anche se il tumore si è diffuso in più punti. Recentemente, la Food and Drug Administration ha approvato un radiofarmaco che utilizza l’isotopo lutezio-177, o 177Lu, in combinazione con il PSMA, una proteina prodotta in elevata quantità dalle cellule tumorali della prostata. Sebbene promettenti, i trattamenti con 177Lu prolungano la sopravvivenza solo di alcuni mesi, con uno dei principali svantaggi rappresentato dalla quantità insufficiente di radiazioni somministrate ai tumori. Il 149Pm, secondo il team della MSU, potrebbe risolvere questo problema, offrendo una dose maggiore di radiazioni.

Questo lavoro riunisce le competenze nella produzione di isotopi, separazioni, radiomarcatura e studi sui topi di Katharina, Carolina e me“, ha commentato Gaiser, che lavora spesso con 147Pm, un altro isotopo di promezio utilizzato nelle batterie nucleari. “A partire da 149Pm per il trattamento del cancro alla prostata, stiamo avviando una strategia completa per lo sviluppo di terapie radiofarmaceutiche mirate“, ha dichiarato de Aguiar Ferreira. “Ma la nostra visione si estende oltre questo focus iniziale“.

Il team sta anche avviando una serie di studi per confrontare l’efficacia del 149Pm con quella dello standard attuale, il 177Lu, indagando su quanto il primo possa promuovere effetti antitumorali più potenti e su come entrambi gli isotopi influenzino il sistema immunitario tumorale. Per acquisire il 149Pm necessario per gli studi, il progetto si avvarrà del FRIB, che produce e raccoglie radioisotopi tramite attività di accelerazione.

La raccolta degli isotopi è iniziata circa 10 anni fa presso la struttura predecessore del FRIB, il National Superconducting Cyclotron Laboratory“, ha spiegato Domnanich. “Il programma di raccolta degli isotopi del FRIB rappresenta una svolta per la nostra ricerca, poiché ci offre l’opportunità senza precedenti di accedere e testare un’ampia gamma di isotopi unici che semplicemente non sono disponibili altrove“, ha sottolineato de Aguiar Ferreira. Integrando la produzione di isotopi con la biologia del cancro e i test preclinici in un unico contesto, il progetto mira a fare della MSU un punto di riferimento nella ricerca radiofarmaceutica e traslazionale.

E’ davvero una novità poter condurre un’indagine completa, dalla produzione alla sperimentazione preclinica, su quasi tutti gli isotopi per applicazioni mediche, il tutto nel campus della MSU“, ha concluso Gaiser.

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