Il Presidente russo Vladimir Putin ha stimato che più di 100.000 soldati americani sono schierati in Europa, denunciando l’aumento della presenza militare alleata alle frontiere russe. Per questo motivo, ha annunciato, Mosca “a breve” lancerà la produzione in serie dei missili balistici ipersonici Oreshnik, testati il 21 novembre in Ucraina. “Se gli Stati Uniti dispiegheranno missili a corto e medio raggio, in qualsiasi regione del mondo – ha minacciato -, la Russia farà lo stesso”. “Le ambizioni della NATO hanno superato da tempo la loro area di competenza storica. I Paesi della NATO aumentano le spese militari. Il numero dei soldati americani in Europa supera i 100.000. L’Occidente spinge la Russia oltre la linea rossa, e Mosca non può rimanere in silenzio”, ha detto, parlando davanti allo stato maggiore dell’esercito russo e al Ministero della Difesa.
“Vicino ai confini russi si stanno formando gruppi di truppe d’assalto dell’Alleanza Atlantica”, ha aggiunto Putin, accusando gli Stati Uniti di continuare a fornire armi e denaro a quello che ha definito il “regime illegittimo di Kiev”.
Putin ha denunciato anche l’invio di mercenari e istruttori militari in Ucraina, con i quali, secondo lui, Washington promuove apertamente “un’escalation del conflitto”. “Vediamo che l’attuale amministrazione americana e praticamente l’intero ‘Occidente collettivo’ non abbandonano i tentativi di mantenere la loro egemonia globale”, ha detto.
Per tutti questi motivi, ha sottolineato Putin, la Russia è costretta a prendere “misure aggiuntive per garantire la sicurezza della Russia e dei suoi alleati”, senza però lasciarsi coinvolgere in una corsa agli armamenti a scapito dello sviluppo socioeconomico del Paese. “La produzione in serie del sistema Oreshnik deve essere avviata il prima possibile, e questo, senza dubbio, sarà fatto. Oltre mille persone al giorno si arruolano nelle Forze Armate russe tramite contratto”, ha detto ancora Putin.