Speleologa intrappolata nella grotta, potrebbe essere fuori nella notte. Ottavia Piana: “non lo farò mai più”

Ottavia Piana potrebbe essere portata in salvo nella notte: ha promesso ai soccorritori che abbandonerà per sempre la speleologia
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La barella che sta trasportando la Speleologa bresciana di 32 anni, Ottavia Piana, entro le due della notte potrebbe essere fuori dalla grotta ‘Abisso Bueno Fonteno’ in provincia di Bergamo. Lo rendo noto il Soccorso alpino. Come informano i soccorritori, “l’ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate“. Lo scorso anno durante un simile intervento, sempre per trarre in salvo Ottavia Piana, lo stesso tratto era stato percorso in circa 12 ore. Il Soccorso alpino comunica che il punto stampa a Fonteno si terrà domani mattina.

Ottavia nella caduta, secondo i medici soccorritori, avrebbe riportato fratture facciali e a un ginocchio ma anche traumi alle vertebre e alle costole. I soccorritori con la barella stanno risalendo lentamente, sia per le condizioni della Speleologa che per rischio di crolli, lungo la parte della grotta conosciuta e sono sempre in contatto con l’esterno grazie a un cavo telefonico tirato lungo tutto il percorso. Secondo quanto riportato dai soccorritori che hanno avuto contatti, Ottavia parla poco e ha già detto che non entrerà più in una grotta tanto da “voler abbandonare per sempre la speleologia per sempre“. Una curiosità che riporta indietro al 1980. Impegnato nei soccorsi della Speleologa c’è anche Tullio Bernabei che l’11 giugno di 44 anni fu il primo a calarsi nel pozzo artesiano di Vermicino nelle complesse operazioni per tentare di salvare il piccolo Alfredino Rampi.

Soccorsi iniziati sabato sera

Le attività di soccorso stanno proseguendo ininterrottamente da sabato sera quando, attorno alle 22, è scattato l’allarme: l’incidente risale invece alle 16 precedenti, ma le comunicazioni nella grotta sono praticamente impossibili. Proprio i soccorritori hanno dovuto installare una linea telefonica con il filo per poter dialogare con il personale sanitario e del Soccorso alpino che si trova con Ottavia Piana, le cui condizioni sono stazionarie. La scorsa notte è stata fatta riposare, visto che non dormiva praticamente da sabato. “Si è conclusa la parte più difficile del percorso, quella con gli ambienti più stretti ed è stato ultimato quindi il lavoro dei disostruttori. Ottavia parla, collabora e racconta delle sue esplorazioni nell’abisso Bueno Fonteno“, hanno riferito oggi i soccorritori.

All’esterno della grotta, i vigili del fuoco del Nucleo speleo alpino fluviale del comando di Bergamo hanno provveduto, in collaborazione con lo stesso Soccorso alpino, a bonificare l’area boschiva dalla quale, una volta riportata fuori dall’abisso, potrebbe essere issata con un verricello la barella con Ottavia Piana, per essere poi trasferita con l’elisoccorso in ospedale. La squadra ha anche messo in sicurezza il percorso impervio di accesso alla grotta e che potrebbe essere utilizzato per il trasporto della Speleologa, qualora non fosse possibile effettuare il soccorso in elicottero con il verricello. Tutto dipenderà anche dall’orario di uscita, al termine delle operazioni.

Ottavia Piana

Oggi pomeriggio i soccorritori hanno anche fatto il punto sulle attività in corso durante un vertice in Prefettura a Bergamo. “L’auspicio di tutti è che la Speleologa Ottavia Piana possa al più presto essere condotta in salvo per le cure necessarie. L’attività di recupero speleologico continuerà a essere seguita dalla Prefettura e da tutte le componenti dei soccorsi, con l’attenzione che merita la salvaguardia della vita umana“, ha detto il prefetto di Bergamo, Luca Rotondi, al termine dell’incontro, cui hanno preso parte tutte le componenti istituzionali, le forze di polizia e del volontariato che stanno partecipando alle operazioni di recupero e alle attività inerenti la logistica, l’organizzazione e i provvedimenti amministrativi connessi al soccorso. “L’incontro ha consentito di fare il punto sullo stato delle attività di recupero che presentano numerosi aspetti critici, dalle condizioni della paziente, alla impervietà dei passaggi che devono essere resi più ampi mediante piccole demolizioni, manuali o, con le dovute cautele, realizzate tramite cariche esplosive – spiega una nota della Prefettura -. Circa 80 volontari speleologi soccorritori si stanno dando il cambio per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione, con interventi e turni estremamente faticosi. Il ringraziamento del prefetto si è rivolto in modo particolare al Soccorso alpino, ai vigili del fuoco, al sindaco e alla comunità di Fonteno che in questi giorni sta collaborando e accogliendo i soccorritori con la generosità e l’operosità proprie della Val Seriana“.

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