Alpi Piemontesi, SOS neve: il cambiamento climatico mette in ginocchio il turismo invernale

L'impatto di queste condizioni meteorologiche anomale è visibile anche dalla pianura piemontese. I versanti montuosi, specialmente quelli esposti a Sud e a Est, appaiono sorprendentemente privi di neve fino a quote superiori ai 2.400 metri
MeteoWeb

La situazione dell’innevamento sulle montagne piemontesi si presenta attualmente critica, con una copertura nevosa notevolmente ridotta rispetto alle medie stagionali. Questo scenario è il risultato di una serie di fattori meteorologici che hanno caratterizzato gli ultimi mesi del 2024. Nonostante un promettente inizio di stagione invernale, con una significativa nevicata il 21 novembre che ha portato fino a 40 centimetri di neve sulle Alpi e 15-20 centimetri nelle zone collinari dell’alto Piemonte, il mese di dicembre ha visto un drastico cambiamento delle condizioni meteorologiche. Il periodo è stato contraddistinto da una marcata siccità, con precipitazioni nettamente inferiori alla media climatologica.

A complicare ulteriormente la situazione, le temperature in quota sono rimaste eccezionalmente miti, con lo zero termico che si è frequentemente posizionato oltre i 3.000 metri di altitudine. Questo fenomeno, accompagnato da forti venti di foehn in alta quota, ha accelerato il processo di fusione del già scarso manto nevoso presente.

L’impatto di queste condizioni meteorologiche anomale è visibile anche dalla pianura piemontese. I versanti montuosi, specialmente quelli esposti a Sud e a Est, appaiono sorprendentemente privi di neve fino a quote superiori ai 2.400 metri. Questo paesaggio insolito per la stagione invernale è il risultato diretto della combinazione di scarse precipitazioni e temperature elevate in quota.

La situazione attuale è principalmente attribuibile alle persistenti correnti occidentali e settentrionali che hanno caratterizzato il clima recente della regione. Queste correnti hanno portato frequenti perturbazioni che, tuttavia, hanno spesso lasciato il Piemonte in una posizione di sottovento rispetto ai sistemi frontali provenienti dal Nord Europa. Di conseguenza, gran parte delle precipitazioni si sono esaurite prima di raggiungere le montagne piemontesi, contribuendo alla scarsità di neve osservata.

Questo scenario meteorologico anomalo solleva preoccupazioni non solo per il settore turistico invernale, ma anche per le potenziali implicazioni idrologiche e ambientali che potrebbero manifestarsi nei prossimi mesi. La mancanza di un adeguato accumulo nevoso potrebbe infatti influenzare le riserve idriche primaverili ed estive, con possibili ripercussioni su agricoltura, produzione idroelettrica e ecosistemi montani.

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