La Commissione Europea ha recentemente pubblicato la Competitiveness Compass, un’iniziativa strategica volta a rafforzare la posizione economica e geopolitica dell’Europa nei prossimi cinque anni. Questo piano mira a ridurre la dipendenza da tecnologie importate, potenziare l’industria europea e garantire catene di approvvigionamento resilienti, consolidando al contempo l’Unione come leader nella transizione verso un’economia a zero emissioni nette.
Uno degli obiettivi principali del piano è creare un ambiente favorevole alla decarbonizzazione industriale e all’attrazione della produzione di tecnologie a zero emissioni nette in Europa. La Commissione sottolinea l’importanza di misure come l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act e il Circular Economy Act, che potrebbero migliorare la competitività e la produttività delle imprese europee. Questi strumenti, combinati con l’adozione di un obiettivo climatico del 90% per il 2040, offrirebbero agli investitori una stabilità normativa per i prossimi 10-15 anni, rendendo l’UE una destinazione più attraente per la manifattura sostenibile.
I prodotti green
Un altro elemento cruciale riguarda l’incremento della domanda di prodotti “green” attraverso mercati guida e normative di appalto pubblico. La Commissione evidenzia la necessità di garantire che tali regole non solo tengano conto dell’impronta di carbonio, ma anche delle questioni di sicurezza strategica, prevedendo una sorta di preferenza europea. Senza questa misura, il rischio è che le politiche di transizione ecologica finiscano per avvantaggiare eccessivamente la Cina.
L’elettrificazione dell’economia e la decarbonizzazione del settore energetico sono considerate leve fondamentali per rafforzare la sicurezza energetica dell’UE. Tuttavia, il piano Electrification Action Plan, previsto per il 2026, potrebbe causare ritardi nell’eliminazione delle importazioni di gas russo e aumentare la vulnerabilità dell’Europa nei confronti di politiche commerciali più aggressive, come una possibile pressione sull’export di gas naturale liquefatto da parte dell’amministrazione Trump.
Un ulteriore punto critico riguarda gli investimenti. Molti governi e aziende europee temono un vuoto finanziario tra la fine del programma di recupero post-pandemia nel 2026 e l’attivazione dei nuovi fondi dell’Unione e della Capital Markets Union. Questo gap potrebbe compromettere la capacità dell’Europa di rimanere competitiva rispetto a Stati Uniti e Cina, che continuano a investire massicciamente nelle loro industrie strategiche.
Commenti e prospettive
Secondo Linda Kalcher, direttore Esecutivo del programma, la Competitiveness Compass pone le basi per un dibattito fondamentale: “l’Europa rischia di perdere terreno rispetto alla Cina in settori chiave del futuro, come l’eolico e l’industria automobilistica. Il compito più arduo della Compass sarà rafforzare l’Europa come hub per l’innovazione e la creazione di valore, ma questo richiede investimenti. Il problema principale è che molte aziende non possono aspettare i nuovi fondi dell’UE”.
Neil Makaroff, un altro analista del settore, ha sottolineato come la decarbonizzazione sia ora un pilastro della strategia europea per la competitività: “seguendo questa direzione, la Commissione ha scelto un approccio più intelligente rispetto alla politica di disimpegno dagli obiettivi net-zero dell’amministrazione Trump. La coerenza nelle politiche è essenziale per catturare nuovi mercati e competere con la Cina. Le strategie ‘stop and go’ non hanno mai creato occupazione o attratto investimenti. Con un mix di incentivi mirati, finanziamenti strategici e un’accelerazione dell’elettrificazione dell’economia, l’UE ha l’opportunità di diventare una potenza industriale a emissioni zero e attirare aziende statunitensi del settore cleantech disilluse dalla mancanza di sostegno negli USA”.