Il Senegal ha confermato l’inizio dello sfruttamento del suo gas insieme alla vicina Mauritania dal 31 dicembre, un passo “storico”, ha dichiarato il ministro del Petrolio senegalese, Birame Souleye Diop. Secondo lui il Senegal beneficerà di 35 milioni di piedi cubi al giorno, così come la Mauritania. Si prevede che il progetto Grandtorte/Ahmeyim (Gta), al confine con la Mauritania, produrrà circa 2,5 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto all’anno. Il progetto è iniziato sei anni fa ed è costato circa 7,5 miliardi di dollari, ha detto il ministro. Il suo sviluppo è assicurato dalla BP, insieme all’americana Kosmos Energy, alla Societé du petroleum du Senegal e alla Societé mauritanienne des idrocarbures (Smh). E’ quanto riporta il ‘Sole 24 Ore’.
L’avvio della produzione avviene sette mesi dopo che il Senegal è entrato nella cerchia dei Paesi produttori di idrocarburi con l’inizio, da giugno, dell’estrazione di petrolio dal giacimento di Sangomar, al largo delle coste africane, da parte della società australiana Woodside. Nel suo discorso di Capodanno il nuovo presidente senegalese, Bassirou Diomaye Faye, eletto a marzo, ha affermato “di garantire uno sfruttamento ottimale e trasparente delle risorse di petrolio e gas a beneficio dell’economia nazionale e delle generazioni attuali e future”.