La risposta a Trump, la Groenlandia verso l’indipendenza: il premier propone un referendum

Il tempismo della mossa sembra coincidere con l’imminente insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump
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Il primo ministro della Groenlandia Múte Egede invoca l’indipendenza dalla Danimarca e parla di un possibile referendum in concomitanza alle elezioni di aprile 2025. “È giunto il momento di compiere il prossimo passo per il nostro Paese”, ha dichiarato nel suo discorso di fine anno. “Come altri Paesi del mondo, dobbiamo lavorare per rimuovere gli ostacoli alla cooperazione – che possiamo descrivere come le catene dell’era coloniale – e andare avanti”, ha detto Edege. Il tempismo della mossa sembra coincidere con l’imminente insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, che a dicembre ha ribadito il suo desiderio di acquistare la Groenlandia dalla Danimarca, indicando il controllo sull’isola come una “necessità assoluta” per le esigenze strategiche di Washington.

Il discorso

Nel suo discorso Edege ha rimbrottato Trump, sottolineando che la Groenlandia “non è in vendita”. L’isola è tuttora un territorio danese, pur essendosi dotata di un proprio parlamento nel 1979, su cui Copenaghen detta ancora la linea di politica estera e difesa. Secondo Egede questa situazione non ha creato “piena uguaglianza” per l’isola artica. “La cooperazione con altri Paesi e le nostre relazioni commerciali non possono continuare a svolgersi solo attraverso la Danimarca – ha asserito il premier – I lavori per la creazione di un quadro di riferimento per la Groenlandia come Stato indipendente sono già iniziati. È necessario compiere passi importanti… L’imminente nuovo periodo elettorale deve, insieme ai cittadini, creare questi nuovi passi”. 

La Groenlandia conta circa 60.000 abitanti e si trova in una posizione strategica per le rotte commerciali e le operazioni militari nell’Atlantico, oltre a essere ricca di minerali. Il suo valore strategico è dato in aumento vista l’apertura di nuove rotte artiche per via dello scioglimento della calotta polare, percorsi che Russia e Cina sono intenzionate a sfruttare.

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