Il picco dell’influenza arriverà con la riapertura delle scuole, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio. In un’intervista a Affaritaliani.it, Pregliasco ha spiegato che, contrariamente alle previsioni che indicavano una predominanza del virus influenzale A/H3N2, quello australiano, si sta invece verificando una combinazione tra quest’ultimo e l’A/H1N1, un ceppo che provoca effetti meno gravi. “Rispetto alle previsioni che parlavano di una presenza dominante del virus influenzale A/H3N2, quella australiana, stiamo invece vedendo un mix tra quel virus e l’A/H1N1 che spaventa di meno rispetto all’australiano che ha effetti più pesanti. Poi ci sono anche molti altri virus respiratori in particolare il Virus respiratorio sinciziale e le conseguenze le vediamo nelle famiglie“, ha dichiarato Pregliasco.
Il virologo ha sottolineato che il periodo di massima diffusione dei contagi coinciderà con la riapertura delle scuole, quando i bambini e i ragazzi che sono già stati colpiti dal virus torneranno a contatto tra loro, favorendo la trasmissione. “Il momento topico del contagio, il picco, ci sarà con la riapertura delle scuole quando molti bambini e ragazzi che si sono ammalati spargeranno il virus. I dati che abbiamo oggi a disposizione sono comunque sottostimati a causa della sotto notifica del periodo festivo, ma in generale i virus colpiscono in questo momento oltre mezzo milione di persone e quello predominante è l’influenzale“.
Sul fronte del Covid, Pregliasco ha precisato che il virus è ancora presente, sebbene non in una fase particolarmente acuta. “E il Covid? È sempre presente anche se non in una fase particolarmente acuta. La settimana scorsa di Covid sono morte in Italia 31 persone, 42 pazienti in terapia intensiva e 1.400 pazienti ospedalizzati“, ha affermato il virologo. Ha anche evidenziato l’importanza del tampone per gli anziani e le persone fragili, poiché il Covid potrebbe essere difficilmente rilevabile, ma se diagnosticato precocemente, il trattamento con il Paxlovid può ridurre i rischi. “Per le persone anziane e fragili è importantissimo fare il tampone di fronte a sintomi respiratori perché il Covid può nascondersi e se ci fosse si può utilizzare il Paxlovid che è un anti-virale specifico che si assume per bocca e riduce i rischi, visto che il Covid può fare ancora molto male tra anziani e fragili“.
Riguardo alla campagna vaccinale, Pregliasco ha notato un aumento delle vaccinazioni anti-influenzali, con un record in Lombardia di due milioni di dosi somministrate, un dato superiore rispetto agli anni passati. Tuttavia, ha evidenziato come le adesioni ai vaccini contro il Covid siano state molto più basse. “Devo dire che come vaccinazioni anti-influenzali c’è stato un aumento quest’anno, solo in Lombardia ben due milioni dato superiore a quello degli anni scorsi. Pochissime invece le adesioni ai vaccini Covid“, ha concluso il virologo.
Infine, in merito alle previsioni per il numero di vittime durante l’inverno 2024-2025, Pregliasco ha stimato che tra le vittime dirette di Covid e influenza si potrebbe arrivare a un bilancio tra 1.000 e 1.500 morti, ma se si considerano anche le vittime indirette, tra le persone fragili e anziane che soffrono di altre patologie, il numero complessivo potrebbe variare tra le 8.000 e le 10.000 vittime, con circa 14 milioni di casi complessivi causati dai vari virus influenzali. “Potrebbe essere tra 1.000 e 1.500 morti come causa diretta di Covid o influenza ma come concausa, su fragili e anziani che hanno già altre patologie, la previsione a fine stagione è tra 8.000 e 10.000 vittime e 14 milioni complessivi di casi dovuti ai vari virus influenzali“.