La Germania ha soccorso una petroliera in difficoltà nel Mar Baltico, trainando l’imbarcazione accusata di far parte della “flotta ombra russa” attraverso la quale Mosca esporta il suo petrolio nonostante le sanzioni. Tre imbarcazioni di assistenza inviate sul posto sono riuscite a stabilire un collegamento con la petroliera Eventin che trasporta 99.000 tonnellate di petrolio, che le autorità tedesche vogliono mettere al sicuro per evitare una fuoriuscita di petrolio. L’operazione di rimorchio, iniziata nella notte, era ancora in corso stamattina, secondo il centro di comando tedesco per le emergenze marittime. Secondo le autorità marittime, il convoglio si sta “muovendo lentamente verso est”, a una velocità di circa 1-2 nodi, o 2,5 chilometri orari, in un’area spazzata da venti di 6-7 Beaufort e onde alte 2,5 metri.
L’obiettivo è una nuova posizione a nord-est di Capo Arkona, sull’isola di Rugen. “Una volta raggiunta la posizione, la fase di vento forte è prevista durante il giorno”, secondo la stessa fonte. Ieri sera, il ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha accusato la Russia di “mettere in pericolo” la sicurezza europea “non solo con la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina” ma anche “con petroliere fatiscenti”. Secondo Greenpeace, la Eventin, diretta a Port Said in Egitto, era già stata individuata per il trasporto di petrolio “particolarmente pericoloso” e per i suoi “difetti tecnici”. E’ nella lista delle 192 “petroliere più’ pericolose” stilata dall’ONG.
L’interruzione di corrente
La petroliera è in difficoltà dopo che i suoi motori si sono guastati in seguito a un’interruzione di corrente giovedì sera. L’imbarcazione, lunga 274 metri e battente bandiera panamense, è andata alla deriva per un certo periodo “a bassa velocità, incapace di manovrare, nelle acque costiere del Mar Baltico”, ha dichiarato il Comando marittimo tedesco. Per aiutare l’operazione di rimorchio, un elicottero della polizia tedesca ha trasportato sulla Eventin quattro esperti, che hanno anche portato radio e torce ai 24 membri dell’equipaggio “poiche’ la nave rimane senza elettricita'”.
I quattro esperti hanno trascorso circa tre ore sulla nave prima di essere raccomandati sulla costa. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il numero di petroliere di proprietà opaca o prive di un’adeguata assicurazione è aumentato vertiginosamente, consentendo alla Russia di costituire una flotta clandestina per esportare il proprio petrolio nonostante le sanzioni. Venerdì scorso, Stati Uniti e Regno Unito hanno annunciato nuove sanzioni contro il settore energetico russo, prendendo di mira quasi 200 petroliere e metaniere che lavorano dalla Russia e che sono stato individuate come parte di questa “flotta ombra”.
L’UE ha già imposto sanzioni a quasi 80 navi. Dopo il danneggiamento di due petroliere affondate a metà dicembre tra la Russia e la Crimea, Mosca sta affrontando anche un massiccio inquinamento da petrolio nel Mar Nero. Ieri le autorità russe hanno annunciato di aver rilevato una nuova perdita di olio combustibile in una delle due petroliere interessate.