Transnistria a rischio blackout elettrico dopo il blocco delle forniture di gas

"Se questa situazione dovesse continuare, la centrale potrebbe entrare in modalità di emergenza"
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La regione separatista della Transnistria, situata a est della Moldavia e confinante con l’Ucraina, si trova sull’orlo di un completo blackout elettrico. Questo scenario è stato causato dalla decisione della Russia di interrompere le forniture di gas, spingendo la rete elettrica della regione verso un collasso imminente. “Stiamo utilizzando un terzo in più dell’energia prodotta“, ha dichiarato Vadim Krasnoselsky, leader della regione, in un discorso video rivolto alla popolazione locale.

Il 1 gennaio, a causa di una disputa finanziaria con la Moldavia, Mosca ha tagliato le forniture di gas, lasciando la piccola repubblica separatista incapace di garantire il riscaldamento e l’acqua calda ai suoi abitanti. Con temperature che scendono sotto zero, la popolazione è stata costretta a ricorrere a stufe elettriche e a bruciare legna per riscaldarsi. Tuttavia, l’aumento della domanda di elettricità ha posto sotto grave pressione una rete elettrica obsoleta, risalente all’epoca sovietica, che potrebbe non reggere a lungo.

Se questa situazione dovesse continuare, la centrale potrebbe entrare in modalità di emergenza. Potrebbe verificarsi un qualche tipo di malfunzionamento tecnologico e persino un incendio“, ha avvertito Krasnoselsky, sottolineando i rischi derivanti dall’instabilità della rete elettrica. La situazione rimane critica, con la regione che affronta la prospettiva di un’inverno particolarmente difficile, senza una soluzione immediata all’orizzonte.

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