Il 15 maggio 1963 l’ultima tappa per il Programma Mercury

A bordo della capsula Faith 7, Gordon Cooper ha completato 22 orbite in 34 ore
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Il 15 maggio 1963 la NASA ha segnato un traguardo fondamentale con il lancio della missione Mercury-Atlas 9, ultima del Programma Mercury, che ha aperto la strada all’esplorazione spaziale americana. A bordo della capsula Faith 7, l’astronauta Gordon Cooper ha completato 22 orbite attorno alla Terra in 34 ore, stabilendo un nuovo record per il volo spaziale umano americano.

La missione aveva lo scopo di testare la capacità dell’uomo e delle apparecchiature di operare nello spazio per periodi prolungati. Cooper ha dimostrato che un astronauta può controllare manualmente la capsula anche in caso di guasto elettronico, come avvenne durante il rientro, gestito con abilità impeccabile.

Il 12 giugno 1963, meno di un mese dopo il rientro di Cooper, l’amministratore della NASA James E. Webb ha dichiarato al Congresso che il Programma Mercury era ufficialmente completato. Il progetto, iniziato nel 1958, ha permesso agli Stati Uniti di sviluppare le competenze fondamentali per il volo umano nello Spazio, gettando le basi per i successivi programmi Gemini e Apollo.

Mercury-Atlas 9 ha segnato la fine di un’era pionieristica, ma ha anche spalancato le porte verso l’obiettivo più ambizioso della NASA: portare l’uomo sulla Luna.