Bambini e ingestione di magneti e batterie: un pericolo globale

Gli autori di un nuovo studio sottolineano la necessità di nuove politiche efficaci e una maggiore consapevolezza
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Uno studio dell’Università della California a Davis, pubblicato su Injury Prevention, evidenzia un grave problema sanitario: migliaia di bambini in tutto il mondo continuano a ingoiare magneti e batterie, nonostante l’inasprimento delle normative. La ricerca, condotta dal team guidato da Javeria Khader, ha analizzato dati globali dal 2002 al 2024, considerando 96 studi che riguardano bambini fino a 18 anni. I più a rischio sono i bambini tra i 2 e gli 8 anni, con un’incidenza maggiore nelle aree urbane. L’ingestione di un singolo magnete spesso non causa danni immediati, ma se più magneti o oggetti metallici vengono ingeriti insieme, si rende necessario un intervento chirurgico per evitare complicazioni gravi come ostruzioni o perforazioni intestinali. Le batterie, soprattutto quelle a bottone, possono causare torsioni, fistole e ascessi lungo tutto l’apparato digerente.

Nonostante alcune normative più rigide abbiano dimostrato di ridurre gli incidenti, come in parte accaduto negli USA, il problema persiste. La revoca di restrizioni negli Stati Uniti ha portato a un aumento del 444% degli episodi di ingestione. Gli autori sottolineano la necessità di nuove politiche efficaci e una maggiore consapevolezza per proteggere i bambini da questo rischio diffuso a livello globale.