Le autorità israeliane hanno stabilito di consentire a tutti i residenti delle città evacuate nelle scorse ore a causa degli incendi di tornare alle loro case. Lo ha riferito un portavoce dei Vigili del Fuoco di Israele, citato dal quotidiano “Times of Israel”. Nella mattina di ieri, vasti incendi si sono propagati sulle colline boscose nei pressi di Gerusalemme, portando le autorità a chiudere l’autostrada che collega la città a Tel Aviv e a evacuare migliaia di persone delle località vicine. Gli ordini di evacuazione hanno interessato in particolare le comunità di Sha’ar Hagai, Mesilat Zion, Beit Meir, Shoresh, Neve Ilan, Yad Hashmona e Nataf. Ieri avevano fatto già ritorno alle loro case gli abitanti di Eshtaol e Mishmar Ayalon.
L’autostrada Gerusalemme-Tel Aviv e altre strade chiuse per motivi di sicurezza sono state riaperte, mentre il servizio ferroviario da e per Gerusalemme è stato totalmente ripristinato.
Come riporta il quotidiano “Times of Israel”, i Vigili del Fuoco, con l’aiuto dei militari, sono stati impegnati anche questa mattina nelle operazioni di spegnimento dei roghi. Nonostante le temperature siano scese e ci sia la possibilità di pioggia, le autorità hanno avvertito che gli incendi potrebbero intensificarsi nuovamente nelle prossime ore a causa del possibile rafforzamento dei venti.
Netanyahu parla di 18 arresti ma la Polizia lo smentisce
Benjamin Netanyahu ha annunciato che 18 persone sono state arrestate per aver appiccato gli incendi nei dintorni di Gerusalemme. Ma fonti della Polizia, citate dalla stampa israeliana, ridimensionano la stima del Premier: i fermi sarebbero solo tre e non collegati ai roghi principali, ma ad altri tentativi di incendio in zone diverse. Secondo i Vigili del Fuoco, la causa dei vasti incendi resta ancora sconosciuta. Netanyahu ha comunque parlato di “danni alla natura e alle persone“, e promesso che il governo farà tutto il possibile per domare le fiamme e ricostruire le aree colpite.