Una nuova meta-analisi condotta da un team internazionale di ricercatori ha evidenziato una sorprendente correlazione tra l’essere mancini o ambidestri e alcuni disturbi neurologici che si manifestano precocemente nella vita e sono associati a difficoltà linguistiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista Psychological Bulletin, suggerisce che processi comuni durante lo sviluppo cerebrale precoce potrebbero essere alla base di questa associazione.
I ricercatori hanno riesaminato meta-analisi esistenti, concentrandosi su disturbi come dislessia, schizofrenia e autismo. I risultati hanno confermato l’ipotesi che la maggiore incidenza di manualità non destra sia significativamente più comune in individui con tali condizioni. Julian Packheiser dell’Università della Ruhr di Bochum spiega che “il linguaggio, come la manualità, ha una localizzazione cerebrale molto unilaterale, quindi è logico che lo sviluppo di entrambi e dei relativi disturbi possa essere correlato“.
In particolare, la meta-analisi ha rilevato che la prevalenza di mancini e ambidestri è più elevata in disturbi con esordio precoce e sintomi linguistici marcati. Ad esempio, la dislessia, l’autismo (soprattutto nei casi con difficoltà comunicative) e la schizofrenia mostrano una maggiore incidenza di manualità non destra. Al contrario, non è stata riscontrata alcuna connessione con disturbi ad esordio tardivo come la depressione.
Il Prof. Sebastian Ocklenburg dell’Università di Amburgo sottolinea che “entrambe le ipotesi [legate all’esordio precoce e ai sintomi linguistici] sono state confermate“. I ricercatori concludono che questa evidenza supporta l’idea che la predominanza manuale e diversi disturbi dello sviluppo neuronale siano influenzati da meccanismi di sviluppo cerebrale parzialmente sovrapposti nelle prime fasi della vita.