L’anticiclone delle Azzorre torna a farsi sentire, ma all’orizzonte emergono segnali contrastanti. L’inizio dell’estate meteorologica 2025 si preannuncia tutt’altro che lineare, tra fasi di stabilità e possibili sorprese dal Nord Atlantico.
Alta pressione azzorriana in risalita: protezione solo parziale per l’Italia
Nei prossimi giorni, l’anticiclone delle Azzorre tornerà protagonista sullo scacchiere europeo, spingendosi gradualmente verso est e abbracciando parte del Mediterraneo occidentale. Secondo gli ultimi aggiornamenti modellistici, in particolare del centro ECMWF, l’espansione del promontorio anticiclonico garantirà una fase più stabile e mite sulle regioni dell’Europa sud-occidentale.
L’Italia, tuttavia, si troverà sul bordo orientale del cuneo di alta pressione, in una posizione liminale tra la protezione offerta dall’anticiclone e le influenze instabili in discesa da nord-est. Questo significa che, mentre le regioni settentrionali e tirreniche beneficeranno di condizioni in prevalenza soleggiate e temperature in rialzo, le regioni adriatiche e meridionali saranno maggiormente esposte a ventilazione più fresca e a modesta variabilità atmosferica.
Una stabilità fragile: attenzione alle infiltrazioni instabili da nord-est
La posizione geografica dell’Italia, in bilico tra l’alta pressione delle Azzorre e le correnti più fresche provenienti dai Balcani, espone il nostro territorio a possibili intrusioni instabili. Non sono da escludere, quindi, episodi di instabilità pomeridiana a carattere temporalesco, soprattutto lungo le aree interne e montuose del Centro-Sud.
Questi fenomeni, per quanto localizzati, rappresentano il segnale di un’atmosfera ancora non completamente consolidata in senso estivo, dove la variabilità può manifestarsi rapidamente, soprattutto in assenza di una struttura anticiclonica pienamente estesa sull’intera penisola.
Inizio giugno: scenari aperti tra caldo africano e nuovi peggioramenti
Con l’avvicinarsi dell’inizio dell’estate meteorologica – fissata per il 1° giugno – le prospettive sinottiche iniziano a mostrare maggiore incertezza. Alcuni modelli, infatti, ipotizzano la discesa di una saccatura atlantica verso la Penisola Iberica, la quale potrebbe agire da catalizzatore per un richiamo caldo di origine nordafricana sul Mediterraneo centrale.
In questo scenario, si aprirebbe la strada a una fiammata prefrontale, con temperature in netto aumento su molte regioni italiane, soprattutto al Sud e sulle Isole Maggiori. Tuttavia, il quadro potrebbe evolvere rapidamente: l’ingresso della saccatura sull’Italia porterebbe con sé nuove condizioni di instabilità, capaci di generare fenomeni intensi e temporali severi, tipici delle configurazioni sinottiche di transizione tra primavera e estate.
L’alta pressione c’è, ma l’equilibrio resta precario
L’Italia si prepara a una fase iniziale di giugno dai contorni non ancora definiti, sospesa tra l’espansione dell’anticiclone delle Azzorre e i possibili contrattacchi di masse d’aria più instabili dall’Atlantico. Le giornate a venire saranno probabilmente caratterizzate da periodi di bel tempo, soprattutto al Nord e lungo le coste tirreniche, ma il rischio di episodi temporaleschi sparsi e nuovi peggioramenti resta sul tavolo.
La chiave per interpretare l’evoluzione sarà osservare l’interazione tra il promontorio africano e le dinamiche atlantiche: due forze opposte che, a seconda del bilanciamento, potrebbero disegnare un giugno all’insegna del caldo stabile o di un nuovo impulso perturbato.
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