Quanto guadagna il Papa? Lo stipendio e quel potere immenso del Pontefice

Un’indagine sul ruolo del Pontefice tra influenza spirituale, potere geopolitico e controllo delle finanze vaticane. Nessuna busta paga, ma una rete globale che lo rende uno degli uomini più influenti al mondo

Il Papa non percepisce uno stipendio. Eppure, il suo potere è sterminato. Non ha un conto corrente con zeri da capogiro, né un portafoglio azionario personale. Ma governa una delle organizzazioni più antiche, ramificate e influenti del pianeta: la Chiesa cattolica. Il potere papale si gioca su ben altri piani rispetto alla retribuzione materiale.

Secondo fonti vaticane, il Pontefice avrebbe diritto a circa 2.500 euro al mese, una somma alla quale Papa Francesco ha rinunciato dal 2013 come il suo predecessore Benedetto XVI. Tutto ciò che gli serve – vitto, alloggio, trasporti, sicurezza – è garantito dallo Stato della Città del Vaticano e non certo su standard popolari. Ma ridurre la funzione papale a un semplice ruolo “retribuito” sarebbe fuorviante.

Il Papa è a capo di uno Stato sovrano: la Città del Vaticano. Con una popolazione inferiore ai 1.000 residenti, possiede una banca (lo IOR), un apparato diplomatico esteso in oltre 180 Paesi, e un seggio di osservatore permanente presso le Nazioni Unite. Nessun altro leader mondiale unisce in sé autorità religiosa e legittimità politica come il Papa.

Il bilancio del Vaticano e i beni della Chiesa

Secondo il bilancio 2023 dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), il Vaticano possiede circa 5.000 immobili, distribuiti principalmente a Roma, ma anche in altri Paesi come Francia, Svizzera e Regno Unito. Queste proprietà includono residenze private, spazi commerciali, biblioteche, conventi e altri edifici di varia natura.

Il valore complessivo di questi immobili è stimato in circa 2,9 miliardi di euro. Nel 2023, la gestione di tali beni ha generato un utile netto di 45,9 milioni di euro, con una rendita annuale di circa 38 milioni di euro.

Ma a livello mondiale, la Chiesa Cattolica possiede un patrimonio immobiliare stimato in circa 2.000 miliardi di euro, distribuito tra un milione di immobili. Solo in Italia, gli enti ecclesiastici detengono circa 45.927 edifici, per una superficie totale di 38,6 milioni di metri quadrati e un valore stimato di 42,5 miliardi di euro.

Oltre agli immobili, il Vaticano detiene un patrimonio mobiliare significativo, composto da investimenti in titoli azionari, obbligazioni e fondi. Nel 2023, il portafoglio dell’APSA presentava una quota elevata di liquidità, superiore al 50%, per garantire una maggiore sicurezza economica. L’Istituto per le Opere di Religione (IOR), noto anche come la “banca vaticana“, gestisce parte di questi investimenti, con un patrimonio di 578,5 milioni di euro e un utile netto di 29,6 milioni di euro nel 2022.

L’enormità del numero di fedeli nel mondo e il potere mediatico del Pontefice

Oltre 1,3 miliardi di persone nel mondo si dichiarano cattoliche. Questo conferisce al Pontefice un potere di influenza unico su governi, culture, movimenti sociali e scelte etiche. Quando il Papa parla – che si tratti di ambiente, guerra o giustizia sociale – il mondo intero ascolta. Non perché è stipendiato, ma perché incarna un’autorità morale millenaria.

Il Papa non gestisce direttamente il denaro della Chiesa, ma può nominarne i responsabili. Il Vaticano amministra miliardi tra patrimonio immobiliare, investimenti e donazioni. Le scelte economiche finali passano spesso dal pontefice: dal controllo dell’Obolo di San Pietro, fino alla nomina del Prefetto della Segreteria per l’Economia, vero “ministro delle finanze” vaticano.

Il Papa è anche la massima autorità giudiziaria nello Stato della Città del Vaticano. Può concedere grazia, revocare sentenze e determinare modifiche legislative. Gode, inoltre, di immunità diplomatica internazionale, e nessun tribunale esterno può giudicarlo in quanto capo di Stato e leader religioso.

Infine, il potere del Papa risiede soprattutto nelle coscienze. Quando decide di intervenire su temi etici – eutanasia, diritti sociali, migrazioni, povertà – può influenzare il dibattito pubblico in interi continenti. Nessun altro leader possiede un canale diretto con milioni di fedeli ogni domenica, né un’eco mediatica simile.

Il Papa, quindi, non ha bisogno di uno stipendio per esercitare un potere reale. Il suo peso non è in euro, ma in influenza, autorità spirituale, legittimità storica e rete globale. In un mondo dominato da finanza e tecnologia, il Pontefice rappresenta l’esempio più evidente che il potere, quello vero, può prescindere dalla ricchezza personale.

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