Siccità estrema nelle Everglades: un ecosistema in crisi e il turismo in ginocchio

La speranza è che l’imminente stagione delle piogge possa alleviare la crisi
MeteoWeb

Il Parco Nazionale delle Everglades, la più grande zona umida degli Stati Uniti situata in Florida, sta vivendo una grave siccità che minaccia gravemente la sua biodiversità e l’economia locale. La siccità ha causato il prosciugamento di canali naturali, provocando la morte di numerosi pesci come il persico nero e il pesce gatto, fondamentali per la catena alimentare locale. La scarsità d’acqua costringe specie come alligatori, tartarughe e serpenti a migrare in cerca di habitat idonei, esponendoli a rischi di morte per il caldo e la disidratazione.

Le condizioni meteo attuali mostrano precipitazioni significativamente inferiori alla media, aggravando una situazione che già presenta una naturale stagionalità secca da ottobre a maggio. Tuttavia, il problema è reso più grave dalle modifiche antropiche del secolo scorso: per favorire l’espansione urbana e agricola, il flusso naturale delle acque verso Sud è stato alterato con dighe e canali, indebolendo la resilienza dell’ecosistema alle siccità.

Per contrastare questo fenomeno, la Florida ha avviato un ambizioso progetto di restauro idrico, volto a ripristinare il deflusso naturale delle acque e creare sistemi di accumulo per mitigare la siccità. La speranza è che l’imminente stagione delle piogge possa alleviare la crisi e salvaguardare l’equilibrio ambientale di questo patrimonio naturale unico.