Il 28 giugno 1883 nasce la centrale elettrica di Milano, la 1ª d’Europa

La centrale milanese rappresentava un traguardo scientifico e tecnologico d'avanguardia
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Il 28 giugno 1883, nel cuore di Milano, in Via Santa Radegonda, si accendeva simbolicamente il futuro dell’Europa. In quella data storica venne inaugurata la prima centrale elettrica del continente, segnando l’inizio dell’era dell’elettricità pubblica europea. Fortemente voluta da Giuseppe Colombo, pioniere dell’elettrificazione italiana, la centrale milanese rappresentava un traguardo scientifico e tecnologico d’avanguardia.

Costruita nei pressi del Teatro alla Scala, la centrale sfruttava generatori a vapore Edison, identici a quelli già utilizzati a New York pochi mesi prima. Era in grado di alimentare 400 lampade ad incandescenza, portando luce elettrica a edifici pubblici, attività commerciali e alcune abitazioni private. Un’impresa straordinaria per l’epoca, che trasformò radicalmente la vita urbana, aprendo la strada all’industrializzazione moderna e all’estensione della rete elettrica in tutta Italia.

La scelta di Milano non fu casuale: la città, già centro industriale e culturale, era pronta ad accogliere una simile innovazione. Quel primo bagliore artificiale fu molto più di un progresso tecnico: rappresentava una nuova visione del mondo, in cui l’energia poteva essere prodotta, distribuita e utilizzata su scala urbana.