Studio risolve un cold case medievale: una nobildonna fece assassinare il suo amante prete dopo un “tradimento”

"Questi documenti suggeriscono una storia di estorsioni, sesso e vendetta che mette a nudo le tensioni tra la Chiesa e le élite inglesi" di 700 anni fa
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I fatti sono degni di un romanzo poliziesco del XXI secolo: un prete empio assassinato da un aristocratico in cerca di vendetta e una giuria troppo spaventata per identificare i colpevoli. Ma questo è ciò che accadde quasi 700 anni fa, quando l’ecclesiastico John Forde fu sgozzato nel più importante hotspot di “omicidio” medievale di Londra, vicino alla Cattedrale di St. Paul. Ora, i documenti rintracciati da un esperto criminologo suggeriscono che l’omicidio del prete sia stato un omicidio di vendetta orchestrato da una nobildonna che si ritiene fosse la sua amante. L’aristocratica Ela Fitzpayne avrebbe ordinato a quattro uomini, tra cui suo fratello, di uccidere Forde, convinta che l’avesse tradita per l’arcivescovo di Canterbury.

Una lettera inviata nel 1332 dall’arcivescovo, allora Simon Mepham, la accusava di aver avuto relazioni sessuali con “cavalieri e altri, single e sposati, e persino con chierici in ordini sacri“. Le fu ordinato di percorrere a piedi nudi una camminata della vergogna in stile Trono di Spade per tutta la lunghezza della Cattedrale di Salisbury.

La ricerca

La ricerca è stata condotta dal famoso criminologo Professor Manuel Eisner, responsabile del pionieristico progetto “Murder Maps” dell’Università di Cambridge. Il database interattivo, che include l’omicidio di Forde, cataloga centinaia di morti non naturali avvenute a Londra, Oxford e York nel XIV secolo. Copie digitali del rapporto del medico legale sul caso Forde, insieme alle lettere, sono state pubblicate per la prima volta sul sito web dell’Università di Cambridge.

Il Professor Eisner ha dichiarato: “siamo di fronte a un omicidio commissionato da una figura di spicco dell’aristocrazia inglese. È pianificato e a sangue freddo, perpetrato da un familiare e da stretti collaboratori, il che suggerisce un movente di vendetta. I tentativi di umiliare pubblicamente Ela Fitzpayne potrebbero essere stati parte di un gioco politico, poiché la Chiesa usava la moralità per imporre la propria autorità sulla nobiltà, con John Forde intrappolato tra due padroni“, ha affermato.

Nel loro insieme, questi documenti suggeriscono una storia di estorsioni, sesso e vendetta che mette a nudo le tensioni tra la Chiesa e le élite inglesi, culminate nell’assassinio in stile mafioso di un uomo di Dio decaduto da parte di una banda di sicari medievali”.

L’omicidio

Forde fu assassinato mentre camminava lungo Cheapside, vicino a St. Paul, il 3 maggio 1337. Un altro prete, Hasculph Neville, lo distrasse con una “piacevole conversazione” e poi altri quattro uomini, tra cui il fratello della sua amante, Hugh Lovell, sferrarono un attacco frenetico. Lovell usò un pugnale di 30 centimetri per tagliare la gola a Forde e poi altri due uomini, Hugh Colne e John Strong, lo pugnalarono al ventre.

Sebbene la giuria avesse identificato tutti gli assassini, affermò di ignorare dove si trovassero. I giurati notarono anche che i Fitzpayne erano in una faida di lunga data con Forde.

Il Professor Eisner ha affermato che era improbabile che i giurati non sapessero davvero dove trovare gli assassini. “Nonostante i nomi degli assassini e la chiara conoscenza del mandante, quando si tratta di perseguire i colpevoli la giuria chiude un occhio”, ha affermato l’esperto. “Una famiglia della più alta nobiltà, e a quanto pare nessuno sa dove si trovino per processarli. Affermano che il fratello di Ela non ha beni da confiscare. Tutto inverosimile. Questo era tipico della giustizia di classe dell’epoca”.

L’ex servitore dei Fitzpayne, Colne, fu infine incriminato per il crimine cinque anni dopo, nel 1342, e imprigionato a Newgate – l’unica accusa presentata nel caso.

La zona del delitto

La zona di Westcheap, dove Forde fu assassinato, era il più importante “hotspot” di omicidi medievali di Londra, secondo le ultime ricerche. Sede di numerosi mercati, taverne e birrerie, e di molte potenti corporazioni, come quella degli orafi e dei sellai, era un centro di commercio e baldoria e gli eventi potevano sfuggire di mano.

Tra i fattori scatenanti della violenza nella zona figuravano litigi tra mercanti o artigiani e scontri di gruppo tra apprendisti di corporazione, simili a guerre di territorio tra bande. I registri mostrano anche che la zona fu teatro di diversi altri omicidi premeditati per vendetta.

Altre prove dell’omicidio

Tra le nuove prove nel caso dell’omicidio di Forde c’è la scoperta di una lettera dell’allora arcivescovo di Canterbury, Simon Mepham, al vescovo di Winchester. Scritta nel gennaio del 1332, la lettera affermava che Ella Fitzpayne aveva avuto relazioni sessuali con “cavalieri e altri, single e sposati, e persino con chierici in ordini sacri“. Fu punita con il divieto di indossare oro, perle o pietre preziose e dovette pagare ingenti somme di denaro a ordini monastici e ai poveri.

Ma Fitzpayne dovette anche compiere una camminata della vergogna a piedi nudi lungo tutta la Cattedrale di Salisbury – che aveva la navata più lunga d’Inghilterra – mentre portava una candela di cera da 1,8kg all’altare. L’umiliazione fu aggravata dal fatto che dovette ripetere la camminata ogni autunno per sette anni.

Ciò ricorda la dolorosa sequenza del libro e della serie TV di successo Il Trono di Spade, quando la protagonista Cersei Lannister viene spogliata e costretta a vagare per le strade come forma di umiliazione pubblica e di espiazione dei suoi peccati.

La lettera dell’arcivescovo Mepham affermava anche che Fitzpayne era guidata da uno “spirito di orgoglio” e aveva abbandonato il marito. Un’ulteriore lettera inviata nell’aprile del 1332 affermava che si nascondeva a Rotherhithe ed era stata scomunicata.

Solo Forde era menzionato nelle lettere come suo amante, il che suggerisce il suo coinvolgimento nell’avvertimento dell’arcivescovo sulle malefatte di Fitzpayne. Al momento della sua morte, Forde era il rettore della chiesa di Okeford Fitzpaine, un villaggio nella tenuta della famiglia Fitzpayne nel Dorset.

L’arcivescovo impose a Ela una pesante e vergognosa penitenza pubblica, che a quanto pare non osservò, ma che potrebbe aver scatenato in lei una sete di vendetta“, ha affermato il Professor Eisner. “Anche perché John Forde sembra essere sfuggito alla punizione della Chiesa”.

Altri documenti mostrano che Fitzpayne, suo marito Sir Robert e Forde erano stati incriminati da una commissione reale per aver saccheggiato un priorato benedettino nel 1321. La banda sfondò cancelli ed edifici, abbatté alberi e saccheggiò la cava, sequestrando fino a 18 buoi, insieme a 30 maiali e circa 200 tra pecore e agnelli, e riportandoli al castello di Fitzpayne a Stogursey. Il priorato era un avamposto di un’abbazia francese e quindi era particolarmente vulnerabile in un periodo di forti tensioni tra Inghilterra e Francia.

Il Professor Eisner ritiene che Forde potesse avere una duplice lealtà: da una parte, verso la famiglia Fitzpayne e, dall’altra, verso i vescovi, i suoi superiori nella chiesa. “Sappiamo che l’arcivescovo Mepham era desideroso di imporre la disciplina morale tra la nobiltà e la piccola nobiltà, e di agire contro coloro che mostravano mancanze morali”, ha affermato Eisner. “Partecipare al raid avrebbe dimostrato la lealtà di Forde verso i Fitzpayne piuttosto che verso la chiesa, il che non sarebbe stato ben accolto dall’arcivescovo”. L’esperto ritiene che Forde, sotto pressione dopo il raid, avrebbe potuto confessare la sua relazione con Fitzpayne. L’arcivescovo ordinò quindi una punizione umiliante per lei.

L’umiliazione come motivazione per l’assassinio

Eisner ha aggiunto: “l’umiliazione pubblica può avere effetti nefasti, alimentando odio e vendetta negli esseri umani sia oggi che in un lontano passato. Sentirsi umiliati motiva guerre, estremismo, uccisioni di massa, e in questo caso è probabilmente una motivazione per l’assassinio. L’umiliazione crea emozioni di rabbia e vergogna a breve termine. Col tempo, queste possono trasformarsi in desiderio di violenza”.

Sebbene l’arcivescovo sia morto nel 1333, Fitzpayne attese fino a quattro anni dopo prima di vendicarsi di Forde.

Lo stile di esecuzione pubblica dell’omicidio di Forde, di fronte alla folla in pieno giorno, è simile agli omicidi politici a cui assistiamo oggi in Paesi come la Russia o il Messico. È concepito per ricordare chi ha il controllo“, ha affermato il Professor Eisner. “Dove lo stato di diritto è debole, assistiamo a omicidi commessi dai ranghi più alti della società, che prenderanno il potere nelle proprie mani, che sia oggi o sette secoli fa”.

Un nuovo articolo sulle mappe degli omicidi medievali è stato pubblicato sul Criminal Law Forum e sono disponibili una serie di podcast, con ogni episodio che esamina in modo approfondito un caso individuale, incluso quello di Forde e Fitzpayne.