Il ministro tedesco dell’Economia, Katharina Reiche (Cdu), ha indicato come priorità assoluta del suo mandato la costruzione di centrali a gas per una capacità totale di 20 gigawatt, puntando in particolare sulle carenti regioni meridionali. La mossa, pur riconosciuta come necessaria da molti operatori del settore energetico, sta sollevando critiche per l’eccessiva rigidità del target e i possibili conflitti con le politiche Ue. L’Handelsblatt ha interpellato alcuni esperti del settore critici con il piano del ministro Reiche. Simone Peter, presidente della Federazione per le energie rinnovabili (BEE), avverte che “esiste il rischio di sovradimensionamento” rispetto alle reali necessità, sottolineando come soluzioni alternative – come accumuli, impianti a biogas e sistemi di flessibilità – possano risultare “più pulite, veloci ed efficienti”.
Perplessità arrivano anche dall’industria elettrica, con l’Associazione dell’industria elettrica e digitale (Verband der Elektro- und Digitalindustrie, Zvei) che mette in guardia contro “costosi eccessi di capacità finanziati attraverso nuovi sovrapprezzi”. Aurélie Alemany di Enercity, utility di Hannover, propone un approccio più articolato: “è necessario ampliare lo spettro di soluzioni, integrando storage, flessibilità e carichi controllabili accanto alle nuove centrali a gas”. Achim Dercks della Camera di Commercio tedesca (DIHK) aggiunge preoccupazioni di natura normativa, evidenziando come la scelta monodirezionale potrebbe creare “problemi di aiuti di Stato” con Bruxelles, oltre a riaprire il dibattito sulla suddivisione delle zone elettriche nazionali. “Il focus esclusivo sul Sud della Germania – spiega Dercks – riaccenderà inevitabilmente il confronto con l’Ue sull’integrazione dei mercati transfrontalieri”. Il piano rischia così di innescare una doppia controversia: da un lato sul mix tecnologico, dall’altro sulle compatibilità con il mercato unico europeo dell’energia, concludono l’Handelsblatt, mentre Berlino cerca di conciliare sicurezza degli approvvigionamenti e transizione ecologica.