Tra sabato 31 maggio e domenica 1° giugno 2025, la Francia ha vissuto un fine settimana ad alta tensione atmosferica, con oltre 39.000 fulmini rilevati e violenti temporali che hanno devastato numerose regioni. Un evento estremo alimentato da condizioni di forte instabilità seguite a temperature eccezionalmente elevate per il periodo. Da nord a sud, le celle temporalesche hanno colpito duramente territori già vulnerabili, portando con sé grandine gigante, raffiche di vento a 100 km/h e blackout localizzati.
Sabato 31 maggio: supercelle, grandinate e fulmini a raffica
Il primo round temporalesco ha colpito la Francia sabato pomeriggio, interessando in particolare le regioni dell’est e del centro. L’attività elettrica si è rivelata fin da subito intensa, con migliaia di scariche rilevate tra l’Alvernia e il Doubs. Celle temporalesche a sviluppo verticale rapido hanno originato fenomeni violenti, accompagnati da grandinate localmente distruttive.
In Alvernia, nell’ovest del Rodano-Alpi e nel nord-ovest della regione, i temporali hanno lasciato il segno: forti raffiche di vento, ruscellamenti improvvisi e chicchi di grandine abbondanti e di dimensioni medie hanno colpito diverse aree, provocando danni a tetti, veicoli e colture. Una delle scene più impressionanti si è registrata a Theizé, nei pressi di Lione, dove un muro compatto di grandine ha trasformato il paesaggio in pochi minuti.
Più a nord-est, tra Doubs e Alsazia, alcune celle hanno prodotto chicchi di grandine fino a 3 cm, come documentato a Heiligenstein, nel Basso Reno. Ma l’episodio più violento si è verificato nella serata, tra Senna e Marna, Oise e Aisne: qui hanno fatto la loro comparsa supercelle capaci di scaricare chicchi di grandine fino a 6 centimetri di diametro, con danni ingenti a veicoli, serre, alberature e linee elettriche.
Domenica 1° giugno: supercelle ancora più violente e 2.000 fulmini tra Loira e Saona
Se sabato aveva già messo in allerta, la giornata di domenica 1° giugno ha superato ogni previsione. Dall’asse dei Pirenei ai Vosgi, il cielo si è animato di nuove supercelle, questa volta ancora più intense. Il centro-est francese è stato il bersaglio principale: qui si sono sviluppati enormi cumulonembi supercellulari con struttura ben definita, in grado di generare grandinate estreme.
La zona di Montbrison è stata colpita da una delle supercelle più spettacolari della stagione. Le immagini diffuse mostrano un cielo apocalittico, seguito da una pioggia di ghiaccio con chicchi compresi tra i 5 e gli 8 centimetri. I danni sono stati gravi: parabrezza frantumati, tetti distrutti e raccolti devastati in poche decine di minuti.
Nel sud della Saona e Loira si sono concentrate oltre 2.000 fulminazioni in poche ore, segnale dell’attività elettrica eccezionale che ha accompagnato questi temporali. Qui, le raffiche di vento hanno raggiunto punte di 100 km/h, provocando la caduta di alberi, danni a infrastrutture e interruzioni dell’energia elettrica in varie località.
Il maltempo ha proseguito la sua corsa serale verso la Franca Contea, dove Belfort è stata investita da venti impetuosi e nuovi blackout. Anche in questa zona le raffiche hanno sfiorato i 100 km/h, causando danni diffusi e ingombrando le strade con rami spezzati e detriti.
Instabilità in attenuazione, ma la settimana si apre ancora all’insegna dell’incertezza
Lunedì 2 giugno la situazione meteorologica è attesa in graduale miglioramento, ma i modelli confermano la persistenza di una circolazione instabile sul bacino franco-alpino. Non si escludono nuovi episodi temporaleschi, soprattutto nelle ore pomeridiane, sebbene con intensità più limitata rispetto al weekend appena trascorso.
Conclusione: tra grandine gigante e raffiche devastanti, un evento estremo da ricordare
Quasi 40.000 fulmini in 48 ore, decine di supercelle, grandine come palle da tennis e venti da uragano: il fine settimana del 31 maggio – 1° giugno 2025 sarà ricordato come uno degli episodi temporaleschi più violenti dell’anno in Francia. Un monito chiaro su quanto gli eventi estremi, esacerbati dal cambiamento climatico, possano colpire con crescente frequenza e potenza anche in Europa centrale.