L’estate meteorologica è iniziata con una sorprendente anomalia in Giappone, dove i primi giorni di giugno 2025 sono stati segnati da un clima insolitamente fresco, lontano dalle tipiche condizioni calde e umide che caratterizzano l’avvio della stagione estiva nell’arcipelago. In alcune località, le temperature minime notturne hanno addirittura superato i precedenti record più bassi per il mese, confermando una fase di instabilità che si distingue nel panorama climatico giapponese degli ultimi anni.
Temperature basse e record superati: cosa sta succedendo?
Tra le stazioni che hanno registrato valori degni di nota spicca Nozawa Onsen, nella prefettura di Nagano, dove la temperatura minima ha raggiunto i 13,5°C. Un dato che, sebbene superiore alla media minima storica di giugno per la zona (circa 12,2°C), rappresenta la nuova più alta minima più bassa di sempre per il mese, secondo le serie storiche iniziate nel 1979. Fenomeno simile è stato osservato anche a Yasuzuka (14,6°C) e Kakuto (17,9°C), che hanno aggiornato i rispettivi record di alte minime mensili.
Per avere un quadro completo, è utile ricordare che, nella capitale Tokyo, le minime medie di giugno si aggirano attorno ai 19°C, con massime medie di circa 26°C. Le località montane e interne hanno quindi vissuto un inizio estate termicamente inferiore alla norma, se confrontato anche con le aree costiere e meridionali, dove il clima si è mantenuto più coerente con la media stagionale.
Le cause: un ENSO neutrale con sfumature da La Niña
A livello atmosferico, la spiegazione dell’anomalia va ricercata nel comportamento dell’oceano Pacifico equatoriale. Secondo la Japan Meteorological Agency (JMA), la primavera 2025 è stata influenzata da un ENSO neutro con caratteristiche simili a La Niña, pur senza raggiungere i parametri tecnici per definirla tale. Questa configurazione ha contribuito a una maggiore variabilità nella circolazione atmosferica e alla possibilità di infiltrazioni di aria più fredda anche in un periodo normalmente dominato da un graduale riscaldamento.
Si tratta di un pattern già osservato in passato durante fasi di transizione ENSO, quando l’oceano non guida più attivamente l’atmosfera, ma lascia spazio a influenze regionali, come le ondulazioni del getto polare e la persistenza di sacche d’aria fredda continentali sull’Asia orientale.
L’influenza della stagione delle piogge: tsuyu più fredda del normale?
L’inizio dell’estate in Giappone coincide tradizionalmente con la stagione delle piogge, chiamata tsuyu, una fase dominata da cieli coperti, precipitazioni frequenti e un raffreddamento temporaneo del suolo e degli strati più bassi dell’atmosfera. Questo periodo transitorio, che anticipa l’afa e il caldo pieno di luglio e agosto, contribuisce a generare un clima più mite e instabile, soprattutto nelle regioni settentrionali e montane.
Tuttavia, l’estate 2025 sembra accentuare questi tratti, offrendo un esempio concreto di come la variabilità climatica possa portare a deviazioni anche marcate rispetto alla media. L’elemento sorprendente è proprio la concomitanza tra l’inizio del tsuyu e i record termici registrati, segno di un raffreddamento anomalo che merita attenzione sia sul piano meteorologico che climatologico.
Un caso isolato o un segnale da non sottovalutare?
La variabilità atmosferica del Giappone è ben nota, grazie alla sua posizione geografica tra masse d’aria continentale fredda e flussi umidi e caldi provenienti dal Pacifico. Tuttavia, episodi come questo rappresentano un’occasione per riflettere sull’importanza di monitorare costantemente le anomalie termiche regionali e il ruolo sempre più sfumato delle grandi oscillazioni climatiche come l’ENSO.
In un contesto globale dove si parla prevalentemente di ondate di caldo record, episodi come questo ricordano che il cambiamento climatico non è unidirezionale: esso implica anche maggiore instabilità, frequenti estremi e possibilità di eventi fuori stagione.
Conclusione
Il freddo anomalo registrato in Giappone all’inizio di giugno 2025 offre uno spunto interessante di analisi meteorologica e climatica. Dall’impatto dell’ENSO sulle dinamiche stagionali fino all’effetto del tsuyu sull’equilibrio termico nazionale, questo evento sottolinea ancora una volta la necessità di una lettura multilivello del meteo, che tenga conto sia delle condizioni locali che delle influenze globali.