Meteo, la superficie marina del Mediterraneo è già oltre i 24°C: estate e autunno ad alto rischio fenomeni estremi

Anomalie record nel Mar Mediterraneo: acqua più calda di +4°C rispetto alla media stagionale
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Il meteo di inizio giugno 2025 ci racconta un’anomalia che non può passare inosservata: le acque superficiali del Mar Mediterraneo stanno registrando temperature tipiche di piena estate, con valori che in alcune aree risultano fino a +4°C superiori alla media climatica. Una situazione che preoccupa climatologi, meteorologi e biologi marini, e che potrebbe avere ripercussioni concrete sia sul clima estivo che sugli ecosistemi marini.

Acque calde come a luglio: il Mediterraneo in allarme climatico

Secondo le più recenti rilevazioni satellitari, la temperatura superficiale del mare varia attualmente tra i 21°C e i 24°C, un dato assolutamente straordinario per la prima decade di giugno. Si tratta di valori mediamente attesi nel mese di luglio, e non in una fase ancora teoricamente primaverile.

Temperature marine Mediterraneo 9 giugno

L’anomalia è confermata anche dal trend di lungo periodo: dal 1984 il Mediterraneo si sta riscaldando di circa +0,03°C ogni anno. Non solo le estati, ma anche gli inverni stanno diventando meno freddi per il bacino: i valori minimi registrati durante l’inverno 2024-2025 sono stati superiori ai precedenti record, segno che il mare trattiene più calore anche nei mesi freddi.

Perché il Mediterraneo è così caldo?

Le cause di questo surriscaldamento precoce sono molteplici e ben note agli esperti:

  • Ondata di calore precoce: l’anticiclone africano ha accelerato il riscaldamento delle acque marine, complice il forte soleggiamento e l’assenza di nuvolosità.
  • Mancanza di rimescolamento: l’assenza di venti forti e perturbazioni ha impedito il raffreddamento degli strati superficiali, favorendo l’accumulo di calore.
  • Tendenza globale: il Mediterraneo è un hotspot climatico, cioè una delle aree del pianeta che si sta riscaldando più rapidamente a causa dei cambiamenti climatici.

Effetti sul clima, sulla salute e sugli ecosistemi

Un mare più caldo non è solo un dato da registrare, ma un fattore determinante per molti aspetti:

  • Tempeste più violente: più calore equivale a più energia per le perturbazioni. Tra fine estate e inizio autunno aumentano i rischi di temporali violenti, nubifragi e perfino medicane.
  • Ondata di caldo prolungate: il calore trattenuto dal mare contribuisce al mantenimento di temperature elevate anche di notte, incrementando il numero di notti tropicali nelle città costiere.
  • Sconvolgimenti biologici: specie marine autoctone in difficoltà, proliferazione di alghe e meduse, spostamento delle correnti biologiche e crisi per la pesca locale.
  • Salute umana a rischio: caldo e umidità eccessiva aumentano il disagio fisiologico, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Ondate di calore Mediterraneo

Estate 2025: cosa aspettarsi ora?

Se il trend osservato continuerà, è probabile che nei prossimi mesi – luglio e agosto – le temperature superficiali del Mediterraneo possano toccare livelli ancora più alti. Questo potrebbe esacerbare ulteriormente il rischio di fenomeni estremi tra fine estate e autunno, sia sul fronte meteo che ambientale.

Il monitoraggio da parte di enti scientifici come CEAM e Copernicus sarà fondamentale per valutare l’evoluzione e intervenire con previsioni sempre più mirate. Particolare attenzione viene rivolta all’Adriatico, dove le anomalie positive già superano i +3°C in alcune aree, rendendolo uno dei tratti più caldi di tutto il bacino.

Conclusione

Il Mediterraneo sta lanciando un segnale inequivocabile. L’impennata termica osservata in questi primi giorni di giugno non è un semplice episodio isolato, ma il risultato di una tendenza che si consolida anno dopo anno. Un mare più caldo significa un’estate più instabile, un clima più estremo e un futuro più incerto, che richiede attenzione, preparazione e consapevolezza da parte di tutti.