Un nuovo studio condotto dall’Istituto Max Planck per la biologia dell’invecchiamento e pubblicato su Nature Metabolism ha rivelato una connessione diretta tra l’olfatto e il controllo dell’appetito nei topi. I ricercatori hanno individuato un gruppo specifico di cellule nervose situate nel setto mediale del cervello, attivate in modo quasi immediato dall’odore del cibo. Questa attivazione innesca una precoce sensazione di sazietà, che si manifesta prima ancora di iniziare a mangiare.
Nei topi magri, il meccanismo risulta efficace: percepito l’odore, il cervello riduce rapidamente lo stimolo della fame. Tuttavia, nei topi obesi queste cellule non si attivano allo stesso modo, facendo venir meno il segnale di sazietà anticipata e portando a un consumo eccessivo di cibo. Secondo Sophie Steculorum, autrice dello studio, ciò suggerisce che l’obesità possa alterare la percezione olfattiva e la risposta cerebrale agli odori.
Sebbene nel cervello umano esistano cellule simili, resta da capire se reagiscano nello stesso modo. La scoperta apre nuove prospettive nella lotta contro l’obesità, puntando sulla manipolazione della percezione olfattiva per regolare l’appetito in modo personalizzato.