Dalla Tempesta alla Rinascita: ecco perché viene temperata una Matita Gigante a Minneapolis

Tutto ebbe inizio alcuni anni fa, quando un'imponente quercia fu gravemente danneggiata da una tempesta
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Ogni anno, un pittoresco quartiere di Minneapolis si trasforma in un palcoscenico per un rituale tanto eccentrico quanto profondamente significativo: viene temperata una matita gigante. Questo evento annuale, che attira centinaia di persone, non è solo uno spettacolo visivo, ma un’espressione unica di resilienza e rinnovamento comunitario.

Da tragedia a opera d’arte: la nascita della matita

Tutto ebbe inizio alcuni anni fa, quando un’imponente quercia nel terreno di proprietà di John e Amy Higgins fu gravemente danneggiata da una tempesta. Quella che per molti fu una perdita dolorosa, per i Higgins divenne un’opportunità di dare nuova vita all’albero. È emersa l’idea di una scultura, ma non una qualsiasi. Cercavano qualcosa di riconoscibile e accessibile, lontano dagli stereotipi. Data la forma e la circonferenza del tronco, l’immagine di una matita ha preso forma. “Perché una matita? Tutti usano una matita“, spiega Amy Higgins, sottolineando la sua universalità e la capacità di ognuno di attribuirle un significato personale. Fu così che lo scultore Curtis Ingvoldstad è stato incaricato di trasformare la quercia in una replica di una classica matita Trusty numero 2.

Più di un oggetto

La cerimonia di tempera è diventata un vero e proprio spettacolo, con musica, costumi a tema (alcuni si vestono da matite o gomme) e tanto altro. In un gesto di omaggio all’icona musicale di Minneapolis, il defunto Prince, verranno distribuite matite viola in quella che sarebbe stata la sua 67ª data di nascita.

Come viene temperata la matita gigante

Per mantenere la punta appuntita, viene utilizzato un temperamatite gigante su misura, sollevato tramite un’impalcatura. Proprio come una vera matita, anche questa gigantesca opera d’arte è effimera. Ogni anno si accorcia di circa 8-25 cm. Questa progressiva riduzione è parte integrante del suo fascino. L’artista Ingvoldstad ha spiegato che il tempo e la vita detteranno la sua forma finale, un processo intrinsecamente magico. “Come ogni rituale, bisogna sacrificare qualcosa“, ha evidenziato Ingvoldstad. “Stiamo sacrificando parte della monumentalità della matita, per poterla dare al pubblico che viene, e dire, ‘Questa è la nostra offerta a voi, e in buona fede per tutte le cose che avete fatto quest’anno’“.

La matita di Minneapolis, dunque, è molto più di una scultura: è un simbolo vivente di adattamento, creatività e del potere unificante dei riti comunitari.