In queste ore stiamo assistendo a un momento cruciale per l’evoluzione meteorologica del nostro Paese. Dopo settimane di dominio incontrastato dell’anticiclone subtropicale, che ha imposto temperature importanti e condizioni di stabilità diffusa, il cielo sopra l’Italia inizia finalmente a dare segnali di un imminente cambiamento. Un cambiamento che sarà graduale ma determinante, con effetti concreti già dalle prossime ore.
Il primo segnale tangibile arriva dai temporali che si sono sviluppati lungo l’arco alpino e prealpino. Questi fenomeni rappresentano una chiara indicazione che la struttura anticiclonica comincia a cedere terreno, lasciando spazio a correnti più fresche e instabili. La “cupola” di alta pressione che aveva avvolto il nostro Paese come una campana si sta indebolendo, aprendo la strada a infiltrazioni di aria umida atlantica.
Le prime conseguenze di questo processo si stanno già osservando sul Piemonte e sulla Lombardia, dove i contrasti termici innescano rovesci e temporali localmente intensi. Ma si tratta solo di un preludio a un peggioramento più marcato atteso nelle prossime 24-36 ore.
Osservando le immagini del satellite europeo, la situazione appare ancora più chiara. Il flusso principale di correnti atlantiche si sviluppa attualmente alle alte latitudini, ben visibile in quella vasta fascia nuvolosa che si estende dal Canada fino alle coste settentrionali dell’Europa. Questo flusso, sebbene al momento lontano dal Mediterraneo, è destinato a subire una modifica importante.
La chiave di volta sarà rappresentata dall’azione del promontorio delle Azzorre, che tenderà a spingersi verso nord. Questa spinta avrà l’effetto di innescare un movimento a catena nell’atmosfera: l’avanzata dell’anticiclone verso latitudini più settentrionali favorirà la formazione di una saccatura più a sud, una sorta di “canale” attraverso il quale scenderanno masse d’aria più fresche e instabili.
È proprio all’interno di questa saccatura che prenderà forma la perturbazione responsabile del cambiamento meteo atteso. La costruzione di questo sistema non sarà immediata: saranno necessarie circa 24-36 ore perché la struttura si completi e si organizzi in modo da dirigersi verso il Nord Italia.
Secondo le proiezioni attuali, già nel pomeriggio di domani si cominceranno a vedere i primi effetti più marcati. Il Nord Italia e la Toscana saranno le prime aree interessate dall’ingresso della nuova massa d’aria relativamente più fresca, che entrerà in contrasto con l’aria calda e umida preesistente. Questo contrasto favorirà la formazione di temporali anche violenti, accompagnati da grandine, raffiche di vento intense e possibili nubifragi localizzati.
Le ore più critiche si concentreranno tra il tardo pomeriggio di domenica e la notte su lunedì. In questo intervallo temporale, la probabilità di fenomeni intensi sarà elevata, soprattutto sulle pianure del Nord e sulle aree interne della Toscana. L’impatto sarà significativo anche sul piano termico: la discesa di aria più fresca segnerà l’inizio di un calo delle temperature, particolarmente sentito al Centro-Nord.
Successivamente, l’aria instabile si sposterà verso sud, interessando progressivamente anche il Centro e lambendo la Campania. In queste zone, le piogge e i temporali contribuiranno a smorzare l’ondata di caldo africano che fino ad ora aveva mantenuto temperature elevate e un’afa persistente. Tuttavia, per il Sud Italia il cambio di scenario sarà più lento: qui il caldo continuerà a dominare ancora per qualche giorno, con un allentamento più deciso solo a partire da mercoledì.
In sintesi, ci troviamo di fronte a un passaggio di testimone: dall’egemonia assoluta dell’anticiclone subtropicale si passerà a una fase più dinamica e instabile, finalmente capace di riportare un po’ di sollievo termico e di spezzare la monotonia meteorologica di queste ultime settimane. Il satellite ci offre in tempo reale la conferma di questa evoluzione, mostrando come l’Europa stia preparando una “spinta” decisa verso la nostra Penisola.
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