Tsunami nel Pacifico dopo il terremoto in Russia: il Perù chiude 65 porti

Scattata l’allerta tsunami in Perù dopo il violento sisma di magnitudo 8.8 al largo della Kamchatka: onde fino a 3 metri previste sulla costa

Il Perù ha chiuso 65 dei suoi 121 porti a seguito dell’allerta tsunami emessa dopo il terremoto di magnitudo 8,8 al largo della costa orientale della Russia, nel Pacifico settentrionale, secondo quanto riportato dal Centro Nazionale per le Operazioni di Emergenza (Coen). La Marina ha raccomandato la sospensione delle attività portuali e di pesca e ha chiesto alla popolazione di non entrare in mare. Il Coen ha riferito che le prime ondate arriveranno a Puerto La Cruz, nella regione di Tumbes, al confine con l’Ecuador, questo mercoledi’ alle 10:10 ora locale (le 17:10 in Italia). “Si prevede che l’altezza delle onde lungo la costa peruviana sarà compresa tra 1 e 2,31 metri, a seguito dell’allerta tsunami”, ha affermato.

Il presidente dell’Istituto Geofisico Peruviano (Igp), Hernando Tavera, ha dichiarato che “si stima che lo tsunami arriverà questa mattina con onde che non dovrebbero superare i tre metri di altezza sulla costa peruviana”. Un terremoto di magnitudo 8,8, il più potente nella regione in quasi 73 anni, ha colpito aree vicine alla penisola russa della Kamchatka, innescando tsunami in Russia e Giappone e attivando l’allerta in quasi tutti i Paesi che si affacciano sul Pacifico.

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