Caldo estremo e sviluppo infantile: studio rivela rischio sottovalutato

Temperature oltre i +30°C riducono le probabilità di raggiungere tappe chiave di alfabetizzazione e calcolo nei bambini tra i 3 e i 4 anni

Le ondate di calore non minacciano solo la salute fisica degli adulti: secondo un nuovo studio guidato dalla New York University (NYU) e pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry, le temperature elevate possono interferire con lo sviluppo cognitivo dei più piccoli. Analizzando i dati di 19.607 bambini di 3 e 4 anni provenienti da Gambia, Georgia, Madagascar, Malawi, Palestina e Sierra Leone, i ricercatori hanno osservato che l’esposizione a temperature massime medie oltre i +30°C riduceva dal 5 al 6,7% la probabilità di raggiungere tappe fondamentali nello sviluppo di alfabetizzazione e calcolo.

Lo studio, guidato dallo psicologo Jorge Cuartas (NYU Steinhardt), ha combinato l’Indice di Sviluppo della Prima Infanzia (ECDI) con i dati socio-demografici delle Multiple Indicator Cluster Surveys (2017–2020) e con informazioni climatiche sulle temperature medie mensili. Il risultato è un chiaro segnale: il caldo eccessivo rappresenta un fattore di rischio significativo per l’apprendimento precoce.

Gli effetti appaiono più marcati tra i bambini provenienti da famiglie svantaggiate, con limitato accesso all’acqua potabile o residenti in contesti urbani, dove l’isola di calore amplifica ulteriormente le temperature. Poiché lo sviluppo iniziale è cruciale per la salute e il benessere lungo tutto l’arco della vita, gli autori invitano a politiche mirate per proteggere l’infanzia in un mondo sempre più caldo.

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