Le malattie psichiatriche, come la depressione, l’ansia e la schizofrenia, sono spesso caratterizzate da una comorbilità elevata, il che rende difficile una diagnosi chiara. La causa principale di questa sfida è che i disturbi psichiatrici sono definiti da sintomi e non da basi biologiche concrete. Tuttavia, un nuovo studio, pubblicato su Nature, ha svelato un’importante scoperta: cinque gruppi di disturbi psichiatrici condividono la maggior parte del loro rischio genetico. I risultati, basati sull’analisi del DNA di oltre un milione di persone, potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione delle malattie psichiatriche e portare a trattamenti che funzionano su più di una condizione alla volta.
La ricerca
Lo studio condotto da Andrew Grotzinger e colleghi ha analizzato i dati genetici provenienti da più di un milione di persone, focalizzandosi su quattordici disturbi psichiatrici. I ricercatori hanno identificato cinque fattori genetici che spiegano la maggior parte della variazione genetica di questi disturbi. Questi fattori sono: disturbi compulsivi, schizofrenia e disturbo bipolare, condizioni neuroevolutive, disturbi internalizzanti come depressione e ansia, e disturbi da uso di sostanze.
L’importanza dei fattori condivisi nella genetica
Uno degli aspetti più sorprendenti della ricerca è che i fattori genetici condivisi sembrano influenzare lo sviluppo del cervello fin dai primi stadi. I risultati suggeriscono che questi fattori genetici condivisi potrebbero fornire una base biologica comune per comprendere i disturbi psichiatrici, un passo importante verso una comprensione più scientifica e precisa. Ad esempio, il gruppo di disturbi legato alla schizofrenia e al disturbo bipolare ha mostrato un’elevata sovrapposizione genetica, così come quello dei disturbi internalizzanti, che include depressione e ansia.
Le implicazioni per diagnosi e trattamenti
Questa scoperta potrebbe migliorare notevolmente le diagnosi e i trattamenti psichiatrici. Poiché i disturbi psichiatrici condividono tratti genetici comuni, i trattamenti potrebbero essere sviluppati per affrontare più disturbi contemporaneamente, migliorando l’efficacia e riducendo i tempi di trattamento. Inoltre, la comprensione di questi fattori genetici potrebbe aiutare a distinguere tra disturbi simili, migliorando la precisione della diagnosi.
Ricerche future e diversità delle popolazioni
Anche se questo studio ha fornito importanti intuizioni, si è concentrato principalmente su persone di origine europea. Gli autori suggeriscono che future ricerche dovrebbero includere popolazioni più diverse per confermare e ampliare questi risultati. L’inclusione di dati genetici provenienti da diverse etnie potrebbe aiutare a identificare ulteriori varianti genetiche legate a disturbi psichiatrici in altri gruppi.
La scoperta di fattori genetici condivisi tra disturbi psichiatrici rappresenta un passo importante verso la creazione di un nuovo approccio alla diagnosi e al trattamento. Con il progresso delle ricerche genetiche, potremmo assistere a trattamenti più efficaci che affrontano le cause biologiche alla base di questi disturbi, migliorando significativamente la qualità della vita di milioni di persone.


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