Lo sperma di un singolo donatore afflitto da una grave mutazione genetica, tale da accrescere enormemente il rischio di cancro, è stato commercializzato in Danimarca da una nota banca del seme, contribuendo ad aiutare coppie sterili o in difficoltà a far nascere negli ultimi mesi in giro per l’Europa quasi 200 bambini grazie alla fecondazione assistita. Lo ha rivelato un’inchiesta giornalistica condotta da 14 emittenti televisive europee di altrettanti Paesi, fra cui la britannica BBC. Stando all’inchiesta, il numero registrato di bebè concepiti con il seme di questo donatore – inconsapevole, a quanto pare – ammonta esattamente a 197. E alcuni piccoli risultano essere nel frattempo già morti.
La BBC cita esperti secondo i quali la mutazione genetica in questione, rilevata tardivamente, è destinata a far sì che solo una minoranza dei bambini coinvolti possa sperare di non essere affetta da patologie oncologiche nel corso della loro vita.
La vicenda
Secondo l’emittente pubblica danese Dr, la Banca europea del seme danese, una delle più grandi al mondo, è stata avvisata nell’aprile 2020 che un bambino concepito tramite donazione e a cui era stato diagnosticato un cancro era portatore di una mutazione genetica. Ha quindi analizzato un campione dello sperma del donatore, ma lo screening non ha rilevato la rara mutazione TP53. La vendita dello sperma, che era stata sospesa durante i test, è poi ripresa.
Tre anni dopo, l’istituto è stato informato di almeno un altro bambino concepito da una donazione con la mutazione che aveva sviluppato il cancro. Ha quindi analizzato diversi campioni, che hanno dimostrato che il donatore era portatore del gene, sebbene fosse sano. L’uso del suo sperma è stato quindi bloccato a fine ottobre 2023.
Tra il 2006 e il 2022, lo sperma dell’uomo è stato venduto a 67 cliniche in 14 Paesi e, solo in Danimarca, 99 bambini sono stati generati dal donatore.
“La mutazione specifica è una rara e non descritta mutazione del gene TP53, che si trova solo in una piccola parte degli spermatozoi del donatore e non nel resto del corpo, poiché il donatore stesso non ne è affetto“, ha affermato la Banca del seme in una nota. Non è stato possibile rilevarla con uno screening genetico preventivo e non tutti i bambini concepiti dal donatore presentano la mutazione, ha insistito la Banca europea del seme danese, affermando che il donatore era “ignaro” al momento della donazione. Nel contempo, ha espresso “profonda compassione” verso le famiglie coinvolte.
La BBC precisa che la banca danese non ha veduto lo sperma contaminato ad alcuna clinica d’Oltremanica, non avendo rapporti di partnership nel Regno Unito, ma che comunque “un piccolissimo numero” di coppie britanniche, impegnate attualmente in trattamenti contro l’infertilità in Danimarca, è stato messo in allerta dalle autorità.


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