Energia, allo studio un bonus da 55 euro per le bollette della luce per 4,5 milioni di famiglie

Tra le proposte per il dl energia, per le Pmi sconto sugli oneri di sistema per bollette della luce

Il governo è al lavoro per ridurre il costo delle bollette per famiglie e imprese. Tra le proposte da inserire nell’atteso decreto energia compare innanzitutto un contributo annuo straordinario di 55 euro per le bollette della luce destinato nel 2026 alle famiglie ‘vulnerabili’, ovvero con Isee fino a 15.000 euro o con almeno 4 figli a carico e Isee fino a 20.000 euro. Il bonus sarebbe aggiuntivo rispetto al bonus sociale già esistente. La relazione illustrativa al dl stima una platea di beneficiari pari a circa 4,5 milioni di nuclei familiari. Il costo della misura ammonta a 250 milioni di euro a valere sul bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali.

Per le piccole e medie imprese potrebbe invece arrivare uno sconto sulle bollette elettriche grazie ad una riduzione degli oneri di sistema destinati al finanziamento delle fonti rinnovabili. Le risorse per la misura sono stimate nell’ordine di 750 milioni di euro a valere anche in questo caso sulle disponibilità di bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali. Secondo la relazione illustrativa che accompagna la bozza, “considerati i consumi sottostanti delle imprese interessate, pari a 64,3 TWh, il beneficio è di circa 11,5 euro/MWh“.

Meno oneri in bolletta con le cartolarizzazioni

Tra le proposte da inserire nel prossimo decreto energia, spunta l’idea di una cartolarizzazione per ridurre gli oneri di sistema inseriti nelle bollette per sostenere le energie rinnovabili (i cosiddetti Asos, sui quali pesa in modo preponderante il costo degli incentivi previsti nei decreti “Conto energia” adottati tra il 2005 e il 2012). L’operazione prevede per il quinquennio 2026-2030 l’abbattimento della componente Asos, per un valore massimo di 5 miliardi di euro per ciascun anno, mediante il trasferimento da parte di Cdp alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) di risorse ottenute mediante l’emissione di titoli obbligazionari di durata non superiore a 20 anni.

Tra gli articoli della bozza compaiono poi misure volte a favorire la contrattazione di lungo termine della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’obiettivo è in pratica quello di promuovere lo sviluppo dei contratti a lungo termine (i Power purchase agreement o Ppa) dando priorità alle piccole e medie imprese.

Viene quindi rafforzata la Bacheca dei contratti di lungo termine che, da strumento volto a facilitare l’incontro tra le parti potenzialmente interessate alla stipula dei contratti, diventa sede di negoziazione e contrattualizzazione diretta, con particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese. In pratica, si introduce la possibilità di negoziare contratti direttamente sulla piattaforma, sia in forma libera sia con garanzia del Gse, attraverso procedure organizzate dal Gme. Questa evoluzione, viene spiegato nella relazione che accompagna il provvedimento, risponde alla necessità di creare un mercato più trasparente e accessibile, riducendo le barriere di ingresso per le Pmi e favorendo la stabilità dei prezzi dell’energia.

In ultimo, si punta a raggiungere meccanismi di approvvigionamento energetico stabili e sostenibili, contribuendo progressivamente alla decarbonizzazione del settore industriale.

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