L’azienda turca Baykar, nota per i suoi sistemi nel settore della difesa e in particolare per la produzione di droni, starebbe valutando lo sviluppo di un piccolo reattore modulare (Small modular reactor, Smr) da 40 megawatt. Lo riportano diversi media locali citando dichiarazioni rilasciate ai giornalisti dal ministro dell’energia e delle risorse naturali, Alparslan Bayraktar. Un reattore di questa taglia potrebbe alimentare oltre 100 mila famiglie. Gli Smr rappresentano una nuova generazione di impianti nucleari di dimensioni ridotte, più flessibili rispetto ai reattori tradizionali e concepiti per essere costruiti in serie, con minori costi iniziali e livelli di sicurezza più elevati. Possono essere installati in siti più piccoli e avvicinati ai luoghi di consumo, fornendo Energia non solo alle reti elettriche nazionali, ma anche a zone industriali, impianti minerari e grandi poli produttivi.
La situazione in Turchia
L’indiscrezione su Baykar arriva mentre la Turchia prepara un pacchetto legislativo completo dedicato alla regolamentazione del settore nucleare. Ankara punta a raggiungere 7,2 gigawatt di capacità installata entro il 2035 e 20 gigawatt entro il 2050, prevedendo tre centrali convenzionali integrate con una rete di piccoli reattori modulari. La prima centrale nucleare turca, Akkuyu, è attualmente in costruzione nella provincia meridionale di Mersin da parte del conglomerato russo Rosatom.
Il primo dei quattro reattori dovrebbe entrare in funzione il prossimo anno. Una volta operativa, la centrale – con una capacità complessiva di 4,8 gigawatt e un investimento stimato in 20 miliardi di dollari – dovrebbe garantire circa il 10% del fabbisogno elettrico nazionale. Due ulteriori impianti convenzionali sono programmati nelle regioni settentrionali di Sinop e della Tracia. Gli Smr, a differenza delle centrali nucleari di grande scala, sono concepiti per essere modulari, costruibili in fabbrica, trasportabili e installabili in modo progressivo, con potenziali applicazioni mirate in settori produttivi o in aree con reti elettriche poco sviluppate.
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