Il 10 dicembre 1938 Enrico Fermi riceve il Premio Nobel per la Fisica

Oggi, nel 2025, l’eredità scientifica e morale di Fermi continua a essere un punto di riferimento

Nel ricordare la data del 10 dicembre, torna alla memoria uno degli episodi più significativi della storia della scienza italiana: l’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica a Enrico Fermi, avvenuta proprio il 10 dicembre 1938. A Stoccolma, lo scienziato romano – allora 37enne – ricevette il prestigioso riconoscimento “per le sue dimostrazioni dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irradiazione neutronica e per la scoperta delle reazioni nucleari dovute ai neutroni lenti”. La cerimonia si svolse in un clima internazionale cupo, segnato dall’avanzata dei totalitarismi. Per Fermi, quell’onorificenza rappresentò non solo la consacrazione scientifica, ma anche un passaggio decisivo della sua vita personale. La moglie, Laura Capon, era di origine ebraica, e le leggi razziali appena introdotte in Italia rendevano la situazione sempre più pericolosa. Subito dopo la premiazione, la famiglia lasciò l’Europa per trasferirsi negli Stati Uniti, dove Fermi avrebbe proseguito una carriera destinata a influenzare profondamente la fisica del XX secolo.

Oggi, nel 2025, l’eredità scientifica e morale di Fermi continua a essere un punto di riferimento. La sua capacità di unire intuizione teorica e rigore sperimentale rimane un modello per le nuove generazioni di ricercatori, mentre il suo percorso umano ricorda il valore della libertà nella costruzione della conoscenza.

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